Economia e Lavoro
20 Luglio 2013
Accolte le richieste dei sindacati: prepensionamenti ed esodi volontari per 41 unità sull'intero stabilimento

Basell, siglato accordo “salva occupazione”

di Mauro Alvoni | 2 min

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basell scioperoE’ accordo fatto alla Basell. Un’altra buona notizia sul fronte dell’occupazione, dopo quella dell’apertura di Berco alle trattative, arriva su uno dei pronti più caldi dell’occupazione a livello provinciale.

Dopo che nei giorni scorsi la trattativa si era arenata sulla richiesta di LyondellBasell di inserire anche i “licenziamenti per motivi tecnico-organizzativi” (vai all’articolo) fra gli strumenti chiesti dai sindacati (ossia i gli incentivi ai prepensionamenti e gli  incentivi alle fuoriuscite volontarie), ieri dopo un lungo braccio di ferro in Regione sulla clausola voluta dall’azienda, i sindacati hanno ottenuto non solo la sua eliminazione dall’accordo, ma anche la riduzione degli esuberi per i quali era stata ap’erta la procedura di mobilità da 55 a 41. Non solo. Gli esuberi non riguardano più il solo Centro Ricerche Natta, ma l’intera Basell, quindi anche il comparto produttivo.

L’ipotesi di accordo siglata ieri (dopo una trattativa iniziata alle 12 e terminata verso le 20) relativa al piano di ristrutturazione proposto da Lyondellbasell, è finalizzato all’impatto occupazionale zero e prevede ricollocazioni interne (9 unità) ed esterne (5 unità), prepensionamenti per coloro che hanno i requisiti per agganciare la pensione (3 anni di copertura più 3 anni di moblità) e un piano volontario attraverso l’incentico all’esodo.

Strumenti che potranno essere utilizzati dalla quasi totalità dei lavoratori dello stabilimento (816 unità), anche grazie allo scorrimento delle posizioni operative. L’unica condizione posta da Basell è che il 20 settembre, quando ci si ritroverà per un ulteriore incontro di “controllo” in Regione sull’efficacia delle misure adottate, se non si fosse raggiunta la cifra dei 41 esuberi l’azienda a quel punto potrebbe procedere con i licenziamenti.

“Ma tra prepensionamenti ed esodi volontari, per di più estesi all’intero stabilimento – commenta Stefano Mantovani, segretario provinciale della Femca Cisl – contiamo di raggiungere agevolmente quella cifra. Siamo soddisfatti di quanto ottenuto, dato che a fronte dell’apertura della procedura di mobilità da parte dell’azienda puntavamo proprio sull’inserimento di queste due clausole per evitare, dopo quattro mesi di confronto condizionato dalla volontà aziendale di attivare comunque i licenziamenti, di disgregare il centro di ricerca trovando, nello stesso tempo, le condizioni per il rilancio del sito e del petrolchimico”.

Tutto questo – come dichiarano le tre organizzazioni sindacali di categoria (Filctem, Femca e Uiltec), “è stato possibile grazie alla tenuta dei lavoratori, alla posizione unitaria delle organizzazioni sindacali e al contributo delle istituzioni regionali e locali”.

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