Politica
8 Luglio 2013
L’autodifesa: “Proprio io ho fatto risparmiare dei soldi evitando la mostra sull’Islam”

Ermitage, Maisto “invitato” a dimettersi

di Redazione | 2 min

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ermitagedi Daniele Oppo

“Un gesto di grande coraggio e onestà intellettuale”. Sono le parole con cui i consiglieri comunali di opposizione di Fli, Ppf, Io amo Ferrara e Lega Nord addobbano l’invito alle dimissioni –preannunciato i giorni scorso- nei confronti di Massimo Maisto, assessore comunale alla cultura, per la gestione della fondazione Ermitage della quale il Consiglio comunale era oggi (lunedì 8 luglio) chiamato a votare la delibera di scioglimento e trasferimento. Da Pdl e Liberi e forti arriva invece solo un invito a maggior cautela nella gestione di eventuali situazioni simili in futuro.

“Nessuno richiede le sue dimissioni” spiega durante l’intervento di presentazione della risoluzione il consigliere di Fli Enrico Brandani prima di “invitare” l’assessore a fare da sé, “come parziale riscatto a tutela della buona immagine della nostra città e dalla salvaguardia della dignità dei nostri cittadini”. L’accusa è infatti quella di aver mostrato “superficialità” e “mancanza di progettualità” fin dall’inizio in un percorso che ha coinvolto le più alte cariche istituzionali russe e italiane e ha portato alla ratifica di un accordo “che la città di Ferrara –si legge nel documento presentato in Consiglio- evidentemente non era in grado di sostenere”.

Maisto però -individuato come “soggetto responsabile ma passivo di tutta questa vicenda, non avendo valutato con la giusta attenzione le conseguenze negative di immagine ed economiche”- non è l’unica figura oggetto di accuse: la risoluzione dei consiglieri di opposizione “stigmatizza”, infatti, anche “il comportamento della presidente della Provincia di Ferrara che dando le dimissioni da presidente della fondazione Ermitage scappa dalle sue responsabilità scaricandole in toto al sindaco di Ferrara”.

“Ci troviamo di fronte a un fallimento politico, economico e di immagine per la città”, accusa ancora Brandani, ribadendo posizioni già espresse durante le commissioni consiliari. L’assessore alla cultura ha dal canto suo ribadito ancora una volta la propria posizione: “è stato un errore, ma l’ho sempre detto, portare a Ferrara un nuovo organizzatore di mostre, già dal 2010 la destinazione della fondazione è cambiata diventando solo un centro studi, e oggi che le condizioni economiche sono molto diverse rispetto a quelle del 2007, dunque abbiamo deciso di darci altre priorità come il recupero degli edifici colpiti dal sisma, la riapertura di Palazzo Schifanoia e l’apertura di una prima parte del Meis grazie ai 9 milioni che siamo riusciti a sbloccare dal Ministero”, spiega Maisto che, infine, respinge con forza le accuse: “proprio con l’Ermitage ho fatto risparmiare dei soldi a questa città evitando la mostra sull’Islam molto costosa e dagli esiti molto incerti, non mi sento né di dover chiedere scusa, né di dovermi dimettere”.

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