Economia e Lavoro
11 Maggio 2013
“È importante premiare chi ha portato luce nel buio dell’ignoranza”. Gli altri tre premiati per l’edizione 2013 sono la start-up Itp, Marco Montagner e Giampiero Morini

Alberto Angela ai Premi Giulio Natta e Nicolò Copernico

di Redazione | 5 min

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Premio natta 2013di Mattia Antico

Si è svolta, questa mattina, nella suggestiva cornice del Palazzo Roverella, l’undicesima edizione dei Premi Natta-Copernico, fortemente voluti dal comitato organizzativo con il chiaro scopo divulgativo scientifico-tecnico.

I premi “Giulio Natta e Nicolò Copernico”, nati da un’idea del Lions Club Portomaggiore-San Giorgio nel 2003, vennero istituiti per commemorare il centenario della nascita di Giulio Natta (Nobel per la Chimica, che svolse gran parte del suo lavoro presso il petrolchimico ferrarese negli anni 50) e il cinquecentesimo anniversario del conferimento della laura in Diritto Canonico a Nicolò Copernico (avvenuta presso l’Ateneo ferrarese nel 1503).  Presso il Palazzo Roverella di Ferrara, alla cerimonia pubblica delle premiazioni, erano presenti i fondatori, tra i quali il presidente, il professor Dalpiaz Pietro, ordinario di Fisica Generale presso l’Università di Ferrara. Oltre alle Commissioni legate ad ogni categoria premiata, come per l’edizione precedente, viene istituito, un Comitato d’Onore che, per l’edizione del 2013, vede presenti, tra le tante figure di spicco ferraresi, l’Arcivescovo Mons. Luigi Negri, il presidente della regione Emilia-Romagna Vasco Errani, la presidente della Provincia di Ferrara Marcella Zappaterra e i figli del Nobel Giulio Natta (Franca e Giuseppe).

Come è stato ben ricordato durante la cerimonia, i premi “Giulio Natta e Nicolò Copernico” hanno come obiettivo principale la divulgazione della scienza e della tecnica e sono finalizzati ad incoraggiare, oltre a sostenere, la ricerca.

Il premio “Nicolò Copernico” per l’Imprenditoria Giovanile è rivolto alle aziende composte da giovani imprenditori capaci di differenziarsi in soluzioni tecnologiche ottenute nel campo petrolchimico. Per l’edizione del 2013 il premio va alla strat-up ferrarese Ipt (International Petrochemical Technologies) per essersi distinta nell’offerta di tecnologie nel campo della petrolchimica e, come recita il sito stesso dei premi Natta e Copernico, “per aver fornito uno straordinario esempio di volontà di credere nelle proprie potenzialità e nella costruzione del proprio futuro”. Il premio consiste in una medaglia  d’argento raffigurante Nicolò Copernico.

Un altro importante merito, rivolto ad un giovane ricercatore per la pubblicazione in una rivista internazionale di elevato impatto e valore, è il Premio “Nicolò Copernico Carife – Fondazione Carife” per le scienze biomediche. E’ stato eletto vincitore Marco Montagner (classe 1980), per aver diffuso, nel 2013, nella prestigiosa rivista inglese Nature, un suo lavoro, frutto di ricerca, incentrato sulla caratterizzazione di una nuova proteina con proprietà anti-metastatiche che prende il nome di Sharp 1. Il lavoro del ricercatore veneto dimostra come tale proteina limiti l’aggressività del tumore. Grazie a questo studio, afferma la commissione che lo ha eletto vincitore, è possibile aprire delle nuove strade nel campo delle scienze biomediche. Di certo un premio assai importante per un ricercatore di soli 33 anni che si ritrova a vincere 3000 euro più una medaglia in argento raffigurante, come il premio precedente, Nicolò Copernico.

Poi si passa al premio “Giulio Natta” per la Chimica (rivolto ad un ricercatore affermato nell’ambito chimico), vinto dal Dottor Morini Giampiero per “aver contribuito alla scoperta delle più recenti classi di catalizzatori Ziegler-Natta utilizzate nella polimerizzazione stereospecifica del propilene[…] Anche per lo sviluppo di sistemi catalitici per la produzione di polibutene isoattico e di catalizzatori per la produzione di polietene con processi in fase gas” (fonte http://www.preminattacopernico.it/?page_id=860). Il Dottor Morini riceve la solita medaglia in argento e 5000 euro.

Alberto Angela

Alberto Angela

L’ultimo premio che conclude la giornata è il premio speciale per la divulgazione scientifica. In questo caso avviene un passaggio di eredità, perché nel 2012, tale onere, venne ritirata da Piero Angela, mentre quest’anno il vincitore è il figlio Alberto, che riceve come premio un’opera scultorea di Carlo Zoli, per il suo contributo, in campo televisivo, come divulgatore scientifico. Durante la premiazione viene rimarcato più volte come Alberto Angela, in seguito ai suoi studi di paleontologo e ai suoi programmi televisivi, abbia deliziato il pubblico ad un immenso piacere, ma anche fatica, della scoperta, la quale deve essere d’esempio per i giovani che vogliono intraprendere strade simili allo studioso italiano. Prima delle foto di rito di tutti i premiati, Alberto Angela parla al pubblico presente spiegando cosa sia per lui la scoperta: “Io per dieci anni sono stato un ricercatore (facevo scavi), grazie a ciò ho notato un interessante parallelismo tra i primitivi e il mio lavoro. È proprio scavando che si nota il progresso. Se andate indietro nel tempo vi troverete dinnanzi a uomini-scimmia che costruivano strumenti, cioè usavano ne usavano uno con l’intento di crearne un altro (es. dalla pietra al coltello). Da li nasce la scintilla del progresso e della ricerca scientifica”, incoraggiando la ricerca aggiunge “Se noi non adattiamo i nostri problemi alle nuove tecnologie finiremo per tornare alla savana. Prendo il premio come stimolo e come augurio a continuare”. Alberto Angela è stato salutato con un caloroso applauso e ringraziato per la sua lezione.

Tra una foto ed un autografo, l’autore e conduttore di Ulisse-Il Piacere Della Scoperta, trova il tempo di rispondere ad alcune domande di estense.com con immensa cortesia. Gli chiediamo cosa ne pensa dei Premi Natta e Copernico e lui risponde “Credo sia importante premiare chi ha portato luce nel buio dell’ignoranza e anche della conoscenza. Queste sono scoperte per e sull’intera comunità. Non bisogna solo premiare, ma anche divulgare”. Chiude e ci saluta con una speranza per la ricerca italiana: “Un premio come questo per i ricercatori italiani vale doppio, perché qui è molto più difficile lavorare in quel campo”.

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