Finalmente la signora Cecile Kyenge ha chiarito a tutti che è NERA e non di un colore qualunque. E che io, “di colore bianco”, non sono lo standard, la mia pelle non ha il colore “giusto”, non sono rappresentativa della normalità a cui fare riferimento per definire tutti i non-bianchi come “persone di (un altro) colore”.
Trovo che certe parole o atteggiamenti, nel tentativo di essere politicamente corretti, sottolineino in modo fastidioso differenze assolutamente evidenti, che, se chiamate con il loro nome, assumono invece un’importanza spesso irrilevante.
Conosco PERSONE bianche e nere intolleranti verso l’omosessualità, PERSONE bianche e nere assolutamente razziste nei confronti di chi proviene dall’Est Europa o dall’Africa, così come ho incontrato bianchi, neri e di varie sfumature, che, per fortuna, sono curiosi ed interessati a conoscere altre culture e modi di vita diversi dai loro. Anni fa, Michele Serra scrisse: “Il razzismo finirà quando potremo dire che ci sono neri stronzi come i bianchi”.
Personalmente esprimerò un commento positivo o negativo nei confronti del LAVORO della signora Kyenge fra un anno (forse), quando sarà possibile valutare il suo operato, che non ha niente a che vedere con l’essere donna e nera. E questo vale per tutti gli altri ministri, segretari, sottosegretari e politici vari.
Come al solito mi permetto di consigliare alcuni libri:
“Prendi quello che vuoi ma lasciami la mia pelle nera” di Gaye Cheikh Tidiane, e il divertentissimo
“Imbarazzismi –Quotidiani imbarazzi in bianco e nero” di Kossi Komla-Ebri.
Ho avuto il piacere di conoscere ed ascoltare i due autori ad una bellissima serata organizzata dall’Associazione degli studenti del Continente Africano a Ferrara (ASCAF).
Vi lascio con le parole di Kossi Komla-Ebri che presenta il suo libro: “ Il volume tratta il tema dell’“imbarazzo della differenza”. Diversità – in particolare quella del colore della pelle – che in una società non avvezza ad essa, porta spesso migranti e nativi ad affrontarsi nella vita di tutti i giorni, in situazioni al confine fra l’imbarazzo e il razzismo. Appunto “d’imbarazzismi”. Ho scelto di raccontarle con una certa disincantata ironia, per fare sorridere, più che ridere, aiutando una meditazione sulle nostre relazioni di nativi/migranti piene d’atteggiamenti inconsapevoli rivelatori della spessa corteccia di fraintendimenti e di preconcetti che li avvolge”.
Per chi è interessato:
Kossi Komla-Ebri: http://www.kossi-komlaebri.net/
Gaye Cheikh Tidiane: http://www.cheikhtidianegaye.com/
Associazione ASCAF: http://ascafitalia.com/