di Elisa Fornasini
“Non si può risolvere un problema usando la stessa mentalità che lo ha creato”, affermava Albert Einstein. Ci vuole una mentalità nuova, aperta, innovativa, interdisciplinare e internazionale ed è da questa idea lungimirante che prende il via la start up Eco Polis.cs. Nata in seno a Unife e costituita ora in forma cooperativa, Eco Polis si mette sul mercato per offrire prodotti e servizi in ambito architettonico, urbanistico, di sostenibilità ambientale.
La start up in questione, dal titolo “Eco Polis Consulting&Services”, presente da anni in Europa, America Latina e Asia, è il continuo naturale del decennale Master Internazionale Ecopolis in “Smart City, Urban Creativity e Local Collaborative Development” promosso dall’Università degli Studi di Ferrara che si occupa di servizi creativi e innovativi per la città, territori e imprese.
“L’Università di Ferrara si impegna su due fronti – annuncia il rettore Pasquale Nappi -. Innanzitutto la nascita di imprese spin off, ovvero imprese che hanno come socio Unife e per ora sono 14 nei diversi ambiti, e la creazione di start up, ovvero imprese che nascono partendo dall’Università ma non sono direttamente soci perché poi si allargano in qualcosa di più ampio”. Il rettore vuole soprattutto mettere in luce tre aspetti innovativi di questo progetto: “è la prima start up costituita in forma cooperativa della regione, è fondamentale il rapporto con i giovani ed è interdisciplinare”.
Questa interdisciplinarità tra i diversi ambiti è data dal fatto che il gruppo è composto da urbanisti, economisti, architetti con decennale esperienza in ricerca applicata al territorio e alle comunità. Essa realizza prodotti e servizi in ambiti diversi: smart city, cultura e creatività urbana, sviluppo locale, ambientale e territoriale, partecipazione e coinvolgimento di comunità locali. “Si è pensato di proporre un prodotto – continua Nappi – con la possibilità di dare consulenze per quanto riguarda il territorio e con la speranza di creare un’attività produttiva in senso lato per coinvolgere i giovani ricercatori”.

Un momento del Master Eco Polis in Cile
“In effetti l’inserimento dei giovani laureati nelle cooperative – spiega Andrea Benini, presidente provinciale Legacoop Ferrara – è uno dei tre passi fondamentali del progetto, insieme al trasferimento tecnologico e alla nascita della cooperativa stessa. E’ necessario tenere insieme chi produce conoscenza, i ricercatori, e chi produce beni, le imprese, per un lavoro congiunto per un destino comune”. Dello stesso parere anche Carlo Alberto Roncarati, presidente della Camera di Commercio di Ferrara. “Nonostante il momento difficile bisogna rafforzare il ponte tra l’università e le imprese. Uno dei motivi della crisi è anche la mancanza di visioni: serve una visione comune e un cambio radicale di mentalità per presupporre un buon lavoro e risolvere i problemi”.
“I giovani sono capaci di fare impresa e di avere visioni lungimiranti – concorda Gianfranco Franz, direttore del Master Internazionale Eco Polis e unico docente strutturato del gruppo. – Una dimostrazione di questo è che in undici anni di attività del Master, abbiamo lavorato sul campo con studenti in Italia ma non solo, abbiamo partecipato e vinto diversi bandi internazionali e siamo stati in grado di gestire consulenze operative e risorse”.
Ma concretamente su cosa lavorano?”E’ difficile dare una risposta – afferma la presidente del Master Emanuela de Menna – perché noi lavoriamo sull’intangibile, risolviamo problemi in forme nuove e diverse. La nostra è una innovazione non solo tecnologica ma anche sociale perché abbiamo un modo nuovo di approcciarci ai progetti di sviluppo locale. Ci occupiamo di creare piattaforme di supporto per i servizi, proporre nuovi schemi d’azione di intervento urbano con l’organizzazione di mostre e seminari, abbiamo creato la prima città smart dell’Argentina e un ecomuseo nella città di Gerico in Palestina”.
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