Attualità
21 Aprile 2013

Il big match sulla sicurezza

di Redazione | 5 min

zona stadio incontroRinuncio a Crozza non sapendo che la serata mi avrebbe fatto molto più divertire del bravo comico ligure.

L’occasione di rientrare nella sede degl’arbitri estensi, dove ha luogo la riunione, è l’infuocato dibattito sulla questione sicurezza che nelle ultime settimane ha mobilitato centinaia di cittadini e rimesso sull’attenti la, da anni sonnolenta, amministrazione. Ed effettivamente, per la piega che prenderà la serata, un arbitro, e magari anche due guardalinee, sarebbe stati necessari.

Entro a pochi minuti alle 21, la sala è già stracolma e ne approfitto per scambiare qualche battuta, grazie ad un inaspettato e piacevole incontro.

Comincia con il canonico quarto d’ora accademico di ritardo il big match per la coppa sicurezza.

Dal palchetto, schierati col 3-2-1, in porta l’ispettrice Catozzi (Polizia Municipale), trio difensivo, da sinistra a destra, Miggiano (CC), Messina (GdF) e Martucci (PS).

Centrocampo controllato da Pinuccia Niglio (Prefettura), fantasista Chiara Sapigni, bomber di sfondamento, Calò.

Dall’altra parte, la squadretta di periferia, in tutti i sensi, allenata da mister Marcucci (il blogger di Ferrarazonastadio): scendono quindi in campo, guidati da capitan Morini, i residenti incacchiati.

Come detto manca l’arbitro.

Calcio d’inizio affidato agl’ospiti, le istituzioni, in palese inferiorità numerica che aprono al fair play e per qualche minuto si sta a guardare, con Morini, che autocelebrando il comitato, intercetta la palla e la passa a Catani, la residenziale aquila bianca.

Finiscono subito i convenevoli e Morini entra in scivolata sulla Niglio, siamo responsabili, penalmente e civilmente, per le sbiciclate?.

La Niglio dribbla la difesa dei residenti ed insacca un primo goal, anche i ragazzi del liceo sanno la Costituzione e l’art. 18 TULPS, grazie anche al provvidenziale annuire di Calò che dà silenziosa man forte in attacco.

Montano subito le proteste per un dubbio fuorigioco io ho fatto il liceo, università e specialistica ma non lo sapevo tuona la stopper dei residenti. Anche Morini si lamenta ma nulla da fare, è 1 a 0.

La partita continua e la Niglio dà prova della sua preparazione tecnica mentre imbambola i residenziali centrocampisti con tunnel tra il Diritto Pubblico e Penale I. Ma ecco che mentre prova a saltare si volta verso la Sapigni per l’assist vi guardiamo con benevolenza e accettazione parte la risata generale che ruba la palla e porta al goal i residenti. È parità.

Allora parte l’attacco all’allenamento di mister Marcucci, il blog raggiunge una moltitudine di persone e allora il telematico allenatore invoca il silenzio stampa.

Quando ormai sono passati 110’ la palla è nelle mani della fantasista Sapigni che la cede alla Niglio intercettando organizzazioni criminali c’è il pericolo ritorsioni. Insaccato nel sette, 2 a 1.

Ma quando all’ennesimo contropiede della Niglio in stile “se continuate noi ci defiliamo”, i residenti rubano palla e riportano la parità vi siete già defilati. La curva esplode in esultanza!

Il gioco si fa duro e la Sapigni è costretta a intervenire e cerca, dopo lodi sperticate, di cogliere in fallo gl’avversari: togliete risorse ad altre zone. Casa sua e del Sindaco rumoreggiano le retrovie.

Allora è capitan Morini che salta la difesa e segna il 3 a 2 vogliamo proseguire. Abbiamo responsabilità?

+++ Vi chiederete se dopo quasi due ore siamo ancora al primo punto, ebbene si! +++

Interviene allora Calò, che prova a semplificare, ma non si è allacciato bene le scarpe, s’imbalza e cade, sfumando la chiara occasione da rete

Si decide però per un calcio di punizione che batte Messina (GdF). Goal e 3 a 3. Applausi a scena aperta anche dai residenti specie quando si nomina il mitico Col. Bernabei (“Fulvio, Fulvio, Fulvio!”), che, ricordano gl’anziani commentatori, ci metteva la faccia!.

Ma ecco che si chiama in ballo la Municipale, chiedendo più controlli, Catozzi prova ad intercettare – noi controlliamo – ma niente, nessuno vi ha mai visti. Goal. 4-3. E l’ispettrice, amareggiata, lascia la sala, anche perché è tardi (23.30). Un uomo in meno per gl’ospiti.

La loro difesa allora si ricompatta. Asse di ferro tra Martucci (PS) e Miggiano (CC) per controllo territorio.

La Sapigni prova dunque a sfondare con l’elenco delle cose fatte. Bloccata da brusio generale. Lei si offende e prende la palla con le mani allora ci fermiamo qui.

Si continua per carità di patria. Niglio ci riprova,  supportata dalla Sapigni, controllo ordinario in atto ma straordinario spetta al Questore e pareggia. Ma era fuorigioco, anche se l’arbitro non l’ha visto, perché il Questore, da due anni in campo, era stato messo fuori rosa. Il pubblico commenta, infatti il Questore l’avete cacciato voi perché lavorava sul serio!.

Ma il colpaccio è sul finire quando mister Marcucci fa entrare in campo una giornalista residente che si ribalta la partita.

Passaggi veloci, velocissimi, vengono spiazzati tutti assessore Sapigni ma avete un piano di programmazione del territorio?, il centrocampo traballa ma mi mo e la Sapigni alle strette non abbiamo un piano.Ed è goal. 5 a 4.

La bocca di Calò pista di atterraggio per mosche da tanto che è spalancata, la Niglio si passa una mano sulla fronte. È fatta. Caporetto.

La Sapigni prova il colpo di reni su telecamere e soldi ma niente. Calò abbandona perché per lui si profilava un ko tecnico da pugilato più che calcio.

La partita si chiude così: 5 a 4 per i residenti ma adesso bisognerà attendere il ritorno, già in calendario per il 2 maggio (comitato prov.le ordine e sicurezza) dove entrerà in campo il recente acquisto di Chieti, il nuovo Questore, il dott. D’Anna.

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