“Il sindaco di Ferrara, alcuni politici e parlamentari, alcuni giornalisti che hanno cavalcato l’onda di una polemica clamorosa senza neppure verificare i fatti, devono chiedere scusa al Coisp”. Lo scrive a mezzo comunicato stampa Franco Maccari, il segretario generale che diede della “persona squallida” al sindaco di Ferrara. Ma nel mirino del vertice del sindacato di polizia non finisce solo Tiziano Tagliani. La lista, a scorrere le righe del Coisp, sembra essere lunga. “Affievolita la gazzarra mediatica su questa bufala vergognosa e strumentale – è l’incipit di Maccari -, riusciamo forse a spiegare a chi vuole davvero conoscere la verità, che il sit-in del Coisp a Ferrara non è stato in alcun modo una provocazione nei confronti della madre di Federico Aldovrandi, per il cui dolore nutriamo un sacro rispetto”.
Il sindacato chiarisce ancora che “la civile manifestazione, regolarmente autorizzata, non si è affatto tenuta sotto la finestra della signora Aldovrandi che, come ha chiarito lo stesso questore di Ferrara, lavora da tutt’altra parte, bensì in piazza Savonarola, un luogo di grande afflusso dal quale abbiamo voluto trasmettere un messaggio di solidarietà ai nostri colleghi e denunciare quella che riteniamo una palese errata applicazione della legge svuota carceri”. Se davvero l’intento fosse stato provocatorio, secondo il segretario, “avremmo probabilmente scelto la piazza Trento e Trieste, di fronte al palazzo di Città, o la stessa piazza Municipio. Intanto la straordinaria strumentalizzazione di quanto è avvenuto ha avuto l’effetto di passare in secondo piano la sorte dei nostri colleghi, condannati per colpa, che restano dietro le sbarre nonostante la legge preveda che la pena possa essere scontata con misure alternative. Certamente se non fossero stati poliziotti sarebbero fuori dal carcere”.
Maccari fa sapere quindi che “il Coisp ha dato mandato ai propri legali di procedere nei confronti di tutti coloro i quali hanno falsificato i fatti e nei confronti di quanti hanno offeso l’immagine del sindacato, dei suoi rappresentanti ed appartenenti”.
E mentre il Coisp procede alle querele, Sel ne chiede lo scioglimento. “Il Coisp dovrebbe essere sciolto” secondo il capogruppo dei vendoliani alla Camera, Gennaro Migliore, che bolla come “indecente e vergognosa” l’iniziativa del 27 marzo: “ci sono sempre dei limiti da rispettare, in particolare quando certi atteggiamenti vengono da rappresentanti dei corpi dello Stato. Noi abbiamo considerato uno smacco non aver potuto ascoltare il governo e il ministro Cancellieri in Parlamento su quanto è successo”.
E sempre dal parlamento, questa volta dal Senato, arriva la voce della senatrice ferrarese del Pd Maria Teresa Bertuzzi, che ricorda come “l’applauso assolutamente spontaneo di tutti i parlamentari e del governo è stata la risposta di solidarietà per ciò che è successo al sit-in di protesta organizzato dal Coisp in piazza Savonarola nei confronti di Patrizia Moretti, del sindaco e della città di Ferrara, ma anche di quegli uomini e quelle donne in divisa che non si sono prestate a tali provocazioni, venendo in piazza per la contromanifestazione organizzata dopo pochi giorni dagli amici di Federico. Le immagini di quella triste mattinata parlano da sole dei comportamenti di tutti coloro che erano su quella piazza e dichiarare che non vi erano spazi alternativi significa o non conoscere Ferrara o essere in malafede”. “Il segnale arrivato all’unisono dal Senato – aggiunge la Bertuzzi -, nella sua spontaneità, sono sicura che sarebbe riconfermato”.
Non tarda ad arrivare la replica del Coisp, che anticipa di aver dato incarico ad un pool di legali, guidato dall’avv. Eugenio Pini, “di sporgere querela e di procedere immediatamente con azioni risarcitorie nei confronti del capogruppo di Sel alla Camera, Gennaro Migliore ed il capogruppo del Pd al Comune di Bologna, Francesco Critelli.
A loro saranno rivolte le prime due querele, conferma Maccari, per aver espresso “giudizi assolutamente intollerabili”. Se per il capogruppo di Sel il Coisp “andrebbe sciolto”, per Critelli il sit-in del Coisp è stata “una manifestazione ‘squadrista e fascista’”: “dovrà rendere conto – aggiunge Maccari – delle sue gravissime e infondate affermazioni”.
Dopo le prime due denunce, il sindacato di polizia proseguirà ad esaminare, con gli avvocati, “l’ampia rassegna di dichiarazioni di quanti hanno scritto falsità sulla manifestazione di Ferrara ed offeso gratuitamente l’immagine del Coisp, dei suoi rappresentanti e dei suoi appartenenti. I proventi delle cause risarcitorie, che per quanto ci riguarda costituiscono un credito certo ed esigibile, saranno devoluti in gran parte alla Fervicredo, l’Associazione onlus dei Feriti e delle Vittime della Criminalità e del Dovere”.
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