
Paolo Saltari e Gabriele Rinaldi
“Abbiamo un media di posti letto pro capite troppo alta, così come la spesa sanitaria per persona, e un eccesso di personale ospedaliero. Tutti i dati provinciali sono al di sopra della media regionale, e devono essere ridotti”. È un’analisi spietata quella presentata dal direttore generale dell’Ausl Paolo Saltari assieme al direttore dell’azienda San’Anna Gabriele Rinaldi. I due massimi dirigenti della sanità ferrarese hanno infatti illustrato alla conferenza territoriale socio-sanitaria, a cui prendono parte tutti i sindaci della provincia, le cifre attorno a cui ruotano i tagli ormai certi a cui andranno incontro gli ospedali dei vari comuni, lasciando intravedere ben poche speranze alle amministrazioni locali coinvolte nella riduzione.
La situazione della nostra provincia infatti deve fare i conti contemporaneamente con la necessità di uniformarsi alle medie regionali, che già di per se comporta un taglio notevole, e con i provvedimenti imposti dalla spending review e dal decreto Balduzzi, che porteranno Ferrara e Imola a essere incluse nell’area vasta di Bologna, dislocando così parte dei servizi e del personale al capoluogo principale. “Rispetto al 2012 – spiega Saltari – i trasferimenti dallo Stato alla sanità emiliano-romagnola saranno ridotti di 410 milioni, ma la Regione ne coprirà 150 con fondi del suo bilancio. Mancano però ancora 260 milioni all’appello”. A Ferrara sono 26 i milioni in meno dal finanziamento pubblico, a cui se ne sommano altri 10 causati dal recupero di fondi per altri provvedimenti nazionali e regionali, e che vengono solo in parte recuperati dall’aumento degli introiti per le aziende ospedaliere: in tutto a Ferrara e provincia mancheranno 30 milioni rispetto al 2012.
Ma spending review a parte ciò che colpisce di più, e che potrebbe determinare il vero braccio di ferro tra amministrazioni locali e Regione, è proprio il rapporto tra i costi della sanità ferrarese con le medie regionali. I costi annuali pro capite nella provincia sono infatti di 57,68 euro per le degenze (+8% rispetto alla media), 12,58 euro (+16%) per la “salute mentale adulti”, 10,75 euro (+29%) per il servizio 118 di emergenza, 48,72 euro (+15%) per i trattamenti specialistici, 7 euro (+6%) per la medicina di base, 4,32 euro (+3,3%) per la farmaceutica convenzionata. Tutte voci di spesa che la conferenza territoriale dovrà riuscire, riducendo od ottimizzando i servizi, a ridurre drasticamente.
Nel rapporto tra Ausl e Sant’Anna è sicuramente quest’ultima l’azienda che subisce il ridimensionamento minore, anche perchè tutti i reparti che verranno “tagliati” nella provincia troveranno nell’ospedale di Cona la propria sede unica. I finanziamenti per l’ospedale principale della provincia restano dunque invariati rispetto a un anno fa (14 milioni a disposizione), mentre il calo è concentrato sull’Ausl: da 615,04 a 589,41 milioni di euro. “Secondo la delibera regionale 199/2013 – spiega Saltari – gli interventi coinvolti nell’abbattimento dei costi riguarderanno la durata delle degenze, la rinegoziazione degli accordi di fornitura per gli ospedali, la riorganizzazione del sistema di emergenza, una maggior funzione del Sant’Anna come hub provinciale delle cliniche specialistiche, e il completamento di un deposito farmaceutico unico per la provincia a Cona”.
Al termine della presentazione del direttore dell’Ausl, anche Rinaldi ha ribadito che “dobbiamo capire le indicazioni che ci sta fornendo la Regione e smettere di essere quelli che costano di più”. Ma il messaggio era già espresso chiaramente nell’ultima delle slide presentate ai sindaci: “la struttura dei costi determina la necessità di elaborare un piano interaziendale per la sostenibilità economica di respiro triennale: stante l’obbligo di assicurare il recupero dei costi secondo queste linee e le ulteriori indicazioni in sede di concertazione regionale il 15 marzo”.
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