Cronaca
28 Gennaio 2013
Il complesso è costato 7,8 milioni di euro ripartiti fra fondi regionali e comunali

Barco, 76 alloggi per un maxi esperimento di mix sociale

di Redazione | 4 min

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barco1di Daniele Oppo

Taglio del nastro per i 76 nuovi alloggi di via Bentivoglio nello storico quartiere operaio Barco. Ad inaugurarli il presidente della Regione Vasco Errani, il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani e il presidente della Provincia Marcella Zappaterra.

Partito nel 1996, il progetto di edilizia residenziale pubblica nato per riqualificare il quartiere Barco, nel quale i nuovi alloggi si inseriscono, prevedeva inizialmente la creazione di 540 alloggi ridotti poi a 370, la costruzione della biblioteca Bassani, del market, del Palasport, dei parcheggi, di una nuova viabilità e di spazi di verde pubblico. L’inaugurazione odierna rappresenta una della tappe finali del progetto, ma altri lavori sono in corso nel recupero di 36 alloggi nella zona Gatti-Casazza (e dovrebbero partire a breve anche per altri 25) e in cantiere c’è anche un progetto di social housing per 43 alloggi di via Gustavo Bianchi.

Il complesso è suddiviso in sei palazzine, organizzate in due lotti di tre fabbricati ciascuno: due a funzione esclusivamente residenziale e il terzo svolgerà attività residenziale e di servizio. I lavori sono stati finanziati tramite il bando “contratti di quartiere 2” per un totale di 7,8 milioni di euro ripartiti fra fondi regionali e comunali e vedrà -come annunciato da Daniele Palombo, presidente di Acer Ferrara (incaricata dal Comune di seguirne integralmente i lavori), durante il convegno inaugurale tenutosi nell’auditorium della biblioteca Bassani – la realizzazione di uno sperimentale mix sociale”.

Rilevante la qualità costruttiva: “tutti gli edifici permettono standard abitativi elevati-spiega ancora Palombo- rispettano la più recente normativa antisismica (quella del 2008) e sono in classe energetica A. Per la loro costruzione sono stati usati materiali nuovi a basso impatto ambientale che hanno accorciato anche la durata dei lavori”.

In particolare, le strutture sono state realizzate con pannelli multistrato assemblati a secco montati su strutture metalliche di sostegno che consentono maggiore resistenza e maggiore facilità nel loro assemblaggio. Il riscaldamento invece è di tipo centralizzato ma con contabilizzazione autonoma. In discussione anche un progetto con Hera per la creazione di una rete di teleriscaldamento che, come spiega Marco Cenacchi dell’ufficio progettazione Acer “dovrebbe coinvolgere tutto il quartiere”.

barco2Molta enfasi viene posta nella fase di insediamento, inquadrata come la promozione di una comunità: “sperimenteremo un ‘mix sociale’ per evitare i ghetti e minimizzare i conflitti sociali” ha spiegato Diego Carrara, direttore di Acer. Non solo, è prevista infatti una fase di “accompagnamento all’insediamento” tramite l’utilizzo di mediatori sociali professionisti con l’intento di creare una migliore coesione sociale; strumento a cui si affiancheranno anche delle facilitazioni per la manutenzione e la cura degli alloggi e percorsi per la creazione e la condivisione delle regole.

Inaugurazione si ma abitabilità, almeno per ora, ancora no perché come spiega Palombo “a causa del maltempo non siamo riusciti a completare i lavori di finitura, ma lo faremo entro febbraio e poi si potrà procedere con la consegna della chiavi”.

“Anche in questa occasione possiamo dire ‘ce l’abbiamo fatta’ -sostiene il presidente della Provincia Zappaterra- è una risposta vera alle necessità abitative dei ferraresi a basso reddito ed è una risposta non scontata in questo periodo di crisi”. Soddisfatto anche il sindaco Tagliani: “il Barco si inserisce all’interno di un percorso che iniziò nella seconda metà degli anni Novanta ed è frutto di un disegno politico; questo quartiere è stato pensato in un disegno di città complessivo. È una provocazione -dice ancora- perché non parliamo di case di serie B per cittadini di serie B, ma di case in fascia energetica A per cittadini che hanno bisogno di aiuto; oggi che le utenze sono diventate un fattore significativo nel disagio abitativo”. Ma Tagliani non si limita a questo, accostando il problema abitativo con quello sociale in un’idea politica di riqualificazione sia edilizia che sociale della città, soprattutto con riferimento al Grattacielo e al “il Bonx di viale Krasnodar” che il sindaco definisce “problemi di contesto sociale non risolvibili solo con misure di ordine pubblico”.

Il presidente della Regione Errani infine tesse le lodi al progetto di riqualificazione del Barco definendolo “una piccola esperienza che vogliamo portare in Italia” perché fondata sui valori della qualità sociale del vivere, del recupero del patrimonio edilizio, della qualità costruttiva e dell’efficienza energetica, che Errani individua, insieme ad una politica strategica nazionale, come il fulcro di una auspicabile futura politica per la rinascita del settore edilizio.

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