Lettere al Direttore
5 Dicembre 2012

La lenta fine dell’ospedale del Delta

di Redazione | 3 min

Egr. Direttore,

chi vi scrive è uno tra i medici dell’Ospedale del Delta di Lagosanto preoccupati per quello che sta succedendo in sordina nell’ospedale, non sapendo cosa fare abbiamo deciso di scrivere queste poche righe a quelle forze che ancora riteniamo vitali e interessate ad un territorio e volenterose se ne facciano carico per il bene comune.

Inizio riportando queste frasi;

“L’esperienza dell’Ospedale del Delta rappresenta per la sanità ferrarese un punto di riferimento e un motivo di orgoglio: il complesso, inaugurato nel 2001, è cresciuto e si è progressivamente qualificato grazie all’elevato livello strutturale e tecnologico, e al lavoro degli oltre 450 operatori sanitari al suo interno. Questa struttura è stata la prima in regione ad ottenere, nell’Ottobre del 2004, l’accreditamento istituzionale, che la distingue per il possesso di standard qualitativi accertati e verificati. Un processo complesso e accurato, che ha riconosciuto al nostro ospedale numerose eccellenze: l’alto livello tecnologico nei servizi, le garanzie di qualità nell’assistenza. Un ospedale con una rinnovata concezione del suo ruolo nei confronti del territorio: non più una struttura legata a una particolare comunità locale, ma che appartiene all’intera popolazione che vive e gravita nell’area del Delta del Po”.

Questa era la presentazione all’apertura dell’Ospedale del Delta a Lagosanto nel giorno della sua inaugurazione nel 2001. Oggi ci troviamo di fronte ad una accondiscendenza dei nostri “politici locali” con incarichi di governo timorosi di perdere privilegi, rendendosi collusi nella destrutturazione sia organica che strumentale dell’Ospedale del Delta a favore dell’Ospedale di Cona. Stiamo assistendo inermi al trasferimento e la chiusura di diversi reparti quali la chirurgia, che sarà depotenziata con la soppressione di dodici posti letto su ventiquattro a partire dal 10 dicembre 2012, chiusura totale della psichiatria entro il 31 dicembre 2012, chiusura della lungodegenza a Comacchio e a breve chiusura dell’ospedale stesso, chiusura della pediatria dal mese di novembre 2012, trasferimento a Cona di tutti gli esami del sangue già in atto da qualche mese, e altre destrutturazioni sono in cantiere nel silenzio più totale. Dove sono i sindaci? Dove sono i sindacati? Che fine hanno fatto gli amministratori dei comuni locali? Questa è solo la parte nota della destrutturazione in atto nella sanità nell’area del Delta del Po a favore di Cona (ospedale che non piace alla gente) e non c’entra niente la spending review. E’in atto una domanda di mobilità da parte di noi medici verso altri ospedali (es. vedi la pediatria che è volata alla sanità di Trento, altri verso Trieste, Adria, Padova; Modena.) riducendo quella professionalità sanitaria esistente in un territorio dove spostarsi di per sé è già un  grande disagio. Non un sindaco si è indignato, un amministratore locale, non un politico ha mosso la questione, dove sono? Forse, come sempre i cittadini del delta del Po sono importanti solo al momento del voto, ma dopo devono piegarsi alle volontà dei padroncini del territorio quei politici interessati solo alle loro carriere e stipendi e non alle persone!

Speriamo che almeno da parte vostra vi sia un interesse e una sensibilità per le sorti di questo ospedale e della gente del Delta del Po,

con vero rammarico

Uno dei medici dell’Ospedale del Delta del Po

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