Quali sono le persone da collocare nel proprio Pantheon per due dirigenti autorevoli della sinistra? Per Bersani, un Papa; e per Vendola un Cardinale! Ora, non discuto l’autorevolezza dei due riferimenti (Papa Giovanni XXIII e il cardinale Martini), ma la miserabile operazione ‘opportunistica’ compiuta dai due leader… Non gliel’ha ordinato il dottore di rappresentare due forze politiche di sinistra (moderata e radicale); ma nel momento che fanno questa scelta devono onorare il meglio dei loro riferimenti ‘di parte’. Eppure i nomi nobili non mancano. Ecco un elenco, volutamente incompleto: Gramsci, Luxemburg, Gobetti, Matteotti, Turati, Rosselli, Kulisciov, Calamandrei, Bobbio, Galante Garrone, Arendt, Camus, Di Vittorio, Nenni, Trentin, Lama, Berlinguer, Caffè, Sylos Labini, Lombardi, Foa, Langer, Brandt, Palme…
Non si va lontano senza far conoscere e valorizzare il meglio della propria tradizione e cultura. Così del resto dovrebbe fare ogni ‘parte’; e ciascuno dialogare con l’altro rappresentando il meglio della propria storia. Per me non si tratta di un fatto ‘sentimentale’, né di un attaccamento ‘ideologico’, ma dello stimolo che ci può venire dalla testimonianza (di cultura e personale) di grandi personalità che hanno incarnato la dedizione ad un ideale e ad un progetto di interesse generale. Se si recuperasse questa ‘buona pratica’ forse si ruberebbe di meno; e, forse, ci sarebbe più reattività scandalizzata verso chi lo fa!
Non dimentico una delle ultime amare riflessioni di un padre della sinistra italiana, Vittorio Foa: “I valori non si ricostituiscono con le prediche. Vorrei vedere, invece, degli esempi, perché è dagli esempi che può nascere qualcosa. La parola ‘esempio’ è scomparsa dal linguaggio politico, mentre è una parola essenziale: l’esempio è la cosa più importante che si deve chiedere al politico.” Appunto! Cominciando con il non vergognarsi della propria storia…..