La VI edizione del festival internazionale di videoarte ‘The Scientist’ apre oggi, venerdì 12 ottobre, con la giornata di studi “Il video in aula. Incroci fra videoarte e documentario di creazione”, curata dall’associazione universitaria “A.U.A.M”, dalle 9.30 alle 13.30, presso la sede dello I.U.S.S. dell‘Università di Ferrara in Via Scienze 41/b.

L’appuntamento principale della giornata sarà l’incontro con l’artista Marinella Senatore che ha esposto nel padiglione italiano alla 59° biennale di Venezia.

Vitaliano Teti e Carlotta Breda relazioneranno sugli inserti videoartistici del cortometraggio Elegia del Po di Michelangelo Antonioni, che renderà omaggio al compianto cineasta ferrarese nel centenario della sua nascita.

Linda Gezzi, storica dell’arte, parlerà delle influenze documentarie in alcune opere video di Bill Viola.

Marco Teti, docente di storia del cinema all’università E-Campus di Milano, interverrà sul tema DocuArte: da Goffrey Reggio a Banksy.

Durante l’incontro saranno proiettati anche i video degli studenti dell’Istituto Einaudi di Ferrara guidati dal prof. Pietro Benedetti.

Concluderà il regista Alessandro Raimondi con le opere dell’artista americano Jay Rosenblatt e la sua poetica videoartistica attraverso l’uso del materiale di archivio (found footage).

A moderare la giornata di studi sarà Ada Patrizia Fiorillo, Docente di Storia dell’Arte Contemporanea e Cultura Visuale presso l’Ateneo estense, affiancata da Vitaliano Teti, direttore artistico del festival e presidente dell’Associazione culturale “Ferrara Video&Arte”.

Sabato 13 e domenica 14 ottobre il festival The Scientist si sposterà alla Porta degli angeli, sulle antiche mura estensi, con le proiezioni, alle ore 18.00, dei video dell’accademia di belle arti di Torino, degli artisti ferraresi e di quelli internazionali.

Tra i video spiccano le opere di Alterazioni Video, Laurina Paperina, Luca Matti, Marissa Serrano.

Domenica il festival si concluderà con la proiezione del film “Exit trough the gift shop” dello street artist Banksy, candidato nel 2010 all’Oscar come miglior film documentario.