“Un appuntamento previsto per lo scorso 5 giugno, ma che a causa del grave evento sismico che aveva appena colpito il nostro territorio si è ritenuto opportuno posticiparlo a dopo l’estate. Il terremoto ha duramente ferito i beni culturali dell’Emilia e questo ci porterà a lavorare a lungo, con la necessità di importanti risorse economiche per poter restituire ai cittadini un’eredità artistica indispensabile per non perdere la nostra identità e le nostre radici”.
Ha esordito così la presidente della Provincia, Marcella Zappaterra, al workshop intitolato “Allestire il museo”, organizzato dalla Provincia, capofila, in collaborazione con tutti gli enti partner del progetto europeo Openmuseums: musei sloveni ed italiani in rete”, finanziato sul programma di cooperazione europea Italia-Slovenia 2007-2013.
Le altre istituzioni culturali partner del progetto sono: il Museo d’Arte della Città di Ravenna, le Province di Rovigo e Venezia, i Musei provinciali di Gorizia, i Civici Musei di Udine, il Comune di Lubiana, il Museo del mare di Pirano, il Museo regionale di Capodistria, la Fondazione Aquileia e il Museo di Caporetto.
Istituzioni molto diverse tra loro per il tipo di patrimoni conservati, ma che condividono saperi comuni all’area transfrontaliera dell’alto Adriatico. Spesso sono strutture collocate in siti riconosciuti Patrimonio dell’umanità dall’Unesco che rappresentano importanti poli culturali, testimonianza della storia e delle tradizioni locali.
“I programmi di cooperazione transfrontaliera – ha poi ricordato la presidente – hanno come obiettivo principale la coesione tra territori, comunità ed istituzioni; ed imparare a praticare la coesione è sempre più una necessità. Nessuno oggi può pensare di fare meglio da solo – ha continuato – e lo scambio e la collaborazione nella gestione e valorizzazione dei beni culturali, deve rappresentare la strada per la creazione di reti utili ad una innovativa governance dei sistemi culturali”.
La scelta del tema dato al workshop che si è tenuto nella sala conferenze della Camera di Commercio, nasce dal fatto che Openmuseums prevede la realizzazione di 11 progetti pilota riguardanti rinnovati percorsi e allestimenti di spazi espositivi, anche con l’applicazione delle nuove tecnologie. Azioni che rappresentano il cuore del progetto, a cui è destinato oltre il 46% del budget, vale a dire 1.798.036 euro sul finanziamento totale di 3.856.000.
I musei coinvolti sono considerati luoghi ideali per la sperimentazione, da aprire alla città, trasformando i musei da luoghi chiusi dove vengono allestite collezioni ed esposizioni in modo tradizionale, in luoghi di cultura aperti, rivolti sia alla popolazione locale che ai visitatori, non solo locali.
“I musei sono servizi sociali a carattere culturale – ha concluso la presidente della Provincia – luoghi della trasmissione dei saperi e dei patrimoni e pertanto le modalità espositive, le strategie comunicative e l’utilizzo consapevole e mirato delle tecnologie, potranno senz’altro migliorare le nostre azioni ed il nostro impegno per la crescita e la valorizzazione delle nostre istituzioni culturali”.