Cronaca
25 Settembre 2012
Fausto Ferraresi ha presentato ufficialmente il progetto Hera: "Per il rischio sismico predisporremo una rete di monitoraggio"

“La geotermia a Pontegradella non è un capriccio”

di Redazione | 4 min

Leggi anche

Nudo con gli slip nel parchetto davanti ai bambini. Poi aggredisce i poliziotti

Lo hanno trovato vestito solo con la biancheria intima, mentre si stava lavando alla fontana comunale davanti a famiglie con bambini. È quanto accaduto ieri mattina (domenica 12 maggio) nel parchetto tra via Barlaam e via Camilla Ravera, dove è stato necessario richiedere l'intervento della Polizia di Stato

Raid vandalico al “Quadrifoglio”, scoperti e denunciati cinque ferraresi

Scoperti e denunciati a piede libero tutti e cinque i componenti della banda che, nella nottata tra il 14 e il 15 aprile scorsi, si erano intrufolati all'interno del centro sociale "Il Quadrifoglio" di viale Savonuzzi a Pontelagoscuro, seminando il panico e distruggendo tutto quello che avevano a portata di mano

Propaganda del sindaco. Scoperto il ‘gioco’ del portavoce

Anche la consigliera Ferraresi si dissocia dalle parole udite nel video di un giovane democratico contro il sindaco, che lo stesso primo cittadino ha riproposto indignato su Facebook. Ma invita Fabbri a concentrarsi sulle vere priorità e sulle parole altrettanto pesanti che piovono sui social gestiti dal suo 'apparato'

Il progetto, targato Hera, di costruire un Polo energetico nella zona est della città ha conosciuto oggi pomeriggio un primo passaggio pubblico ufficiale: la sua presentazione da parte dell’ingegnere Fausto Ferraresi, direttore del  Settore Teleriscaldamento, davanti alla commissione Ambiente del Consiglio comunale .

“L’attuale sistema del teleriscaldamento, che serve 23mila appartamenti, è saturo – ha esordito –, non è possibile allacciare altre utenze. Nel territorio però noi abbiamo la geotermia, che produce vantaggi ambientali ed energetici, e farà investire a Hera 50 milioni di euro nella città, senza contributi statali o comunali”. La scelta di costruire lì il Polo “non dipende certo da un capriccio, visto che sono le caratteristiche del suolo, per come le ha riportate uno studio dell’Università, a obbligarci in questo senso. E non dimentichiamo che oggi tutta l’energia arriva dalla zona ovest: se dovesse esserci un blocco del flusso rischieremmo una crisi dell’intero impianto”. Altro motivo per prediligere quella zona è la vicinanza del Volano, “dove
potremmo scolare le nostre acque e prelevare quelle che serviranno per raffreddare la turbina che produce energia elettrica con l’acqua calda”.

Al nuovo Polo saranno allacciati appartamenti “del centro, della zona ex Eridania, di quella di Porotto per completare il servizio proveniente da Casaglia, di via Bologna, ma soprattutto della zona est, da Pontegradella a Focomorto”. Circa 18.800 le abitazioni che dovrebbero essere in questo modo servite, con una discesa dell’anidride carbonica prodotta annualmente dal riscaldamento estense “da 38.900 a 32mila tonnellate, e dell’ossido di azoto da 46mila a 39mila”.

I tempi: “La prima valutazione risale al 2008 – ha proseguito il direttore –, ora è in corso l’iter autorizzativo dopo la nostra richiesta alla Regione di sondare le condizioni fisico-chimiche del sottosuolo”. Se arriverà l’ok, la ricerca “durerà cinque mesi, tra il 2013 e il 2014. Utilizzeremo una macchina che arrecherà il minor disturbo possibile – ha garantito riferendosi anche ai timori dei residenti –. Ci attendiamo un rumore tra i 40 e i 50 Decibel: per fare un paragone, 40 Decibel è il rumore prodotto dal ronzio di un frigorifero. Pensiamo possa essere assolutamente sopportabile”.

Se l’esito dello screening sarà positivo “nel 2014-15 presenteremo la seconda richiesta, quella per coltivare il giacimento. Il cantiere potrebbe poi partire nel 2015, durando un paio d’anni”. Le perforazioni “non procederanno allineate alla verticale”, o meglio lo faranno “per mille metri, dopodiché si inclineranno”. I pozzi saranno “due per il prelievo, a metà di via Pomposa e a metà di via Prinella, e uno per l’immissione, a metà di via Comacchio, vicino alla Città del Ragazzo”. Potranno scendere “fino a 3mila metri”.

Il risultato consisterà in “un impianto geotermico, un sistema di pannelli solari termici, una caldaia energetica silenziata e un sistema di turbine che usa l’energia termica dei pozzi quando, come in estate, l’acqua calda non serve”. Quanto a eventuale rischio sismico, “predisporremo una rete di monitoraggio ancora prima che la prima pala scavi in cantiere”.

Al momento delle domande dei consiglieri, il presidente della commissione Enzo Durante (Psi-Pri) ha chiesto se sarebbe stato possibile realizzare i pozzi più lontano dalla città. “Già questa è una soluzione di compromesso – ha risposto Ferraresi –, non possiamo scavare a sei-sette chilometri di distanza”. Enrico Brandani (Futuro e libertà) ha attaccato il fatto che “si parli solo oggi di un progetto che esiste dal 2008: si può ancora ragionare o tutto è già deciso e siamo alla fase di accerchiamento per smorzare le tensioni?”. Ferraresi gli ha risposto che “nel 2008 questa era solo un’ipotesi, servivano ancora elementi consolidati che oggi abbiamo. Non c’è nulla di strano e di sotteso”. Il finiano ha pure messo in dubbio il beneficio economico che il teleriscaldamento produrrà agli utenti: “La mia abitazione è servita dai pozzi di Casaglia – ha raccontato –, ma negli anni le spese sono lievitate del 30-40%”. “Da quando esiste – ha replicato l’ingegnere –, il risparmio per i cittadini ferraresi è stato nel complesso di 40 milioni di euro. Ovviamente non si tratta di centinaia di migliaia di euro per ogni utenza, ma in ogni caso di cifre non trascurabili in un bilancio famigliare”.

Valentino Tavolazzi (Ppf) ha infine insistito – sia con il direttore sia con l’assessore all’Ambiente Rossella Zadro – per sapere se “il progetto è compatibile con una progressiva riduzione dell’apporto energetico dell’inceneritore di Cassana”. Risposta negativa da entrambi gli interrogati.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com