La protesta del performer Andrea Amaducci viene accettata dalla Digos, ma bloccata dal Pd. L’artista – protagonista del gruppo ferrarese “Io l’alieno” – ha tentato l’ennesimo blitz dimostrativo nel modenese, precisamente a Ponte Alto, dove ieri sera si è tenuto il comizio del segretario nazionale del Partito democratico Pierluigi Bersani.
In altre occasioni le sue sortite non avevano destato particolare preoccupazione: in mutande al meeting romagnolo di Cl, come pure dipinto di rosso e in costume da bagno alla Mostra del cinema di Venezia, nei confronti suoi e del collettivo con cui lavora solo blandi ammonimenti. Il telo giallo ritagliato a forma di slip gigante, come pure i cartelloni “Fate l’amore non fate lo spread”, non avevano suscitato grande contrarietà, quanto divertita curiosità.
Alla festa provinciale Pd la posizione degli organizzatori è stata diversa: “ci hanno chiuso la bocca” racconta l’artista. La sua incursione alla festa provinciale intitolata “Ricostruiamo l’Emilia, l’Italia che funziona” avrebbe dovuto richiamare i presenti – in linea con il programma della manifestazione – sulle criticità inerenti alla gestione del post terremoto, come pure più in generale sulla crisi economica che l’intero Paese è costretto ad affrontare.
I cartelloni, come sempre polemici senza essere offensivi, erano già pronti: “Bersani, il terremoto è come la vita: i ricchi ce la fanno, i poveri devono arrangiarsi”, e ancora “Sul terremoto dell’Emilia dai media solo propaganda”. Scritte e slogan hanno però dovuto fermarsi all’ingresso, arrestati dal servizio d’ordine. Sulla questione Amaducci si mostra amareggiato: “ci hanno impedito l’accesso sottolineando come i nostri cartelloni non avrebbero dovuto essere notati dai giornalisti presenti. La Digos ci aveva permesso di entrare e anche gli organizzatori, per lo meno in prima battuta ci avevano ammesso chiedendoci di non farci notare dalla stampa”. Ai cancelli d’ingresso però nemmeno la concessione con il condizionale ha trovato conferma, e la performance programmata è rimasta per l’appunto solo programmata. Da parte del collettivo “Io l’alieno” grande delusione: “avremmo voluto attirare l’attenzione sui danni del terremoto, sulla mancanza di ricostruzione e sul mancato arrivo degli aiuti. E ci hanno chiuso la bocca”. Le ribadite richieste di “invisibilità mediatica” non hanno contribuito a pacificare gli animi: “è scandaloso che sia stato impedito agli organi di informazione di seguire gli avvenimenti. Forse che – fra le tante, interminabili, troppe, discussioni della politica – si stia rimettendo in discussione la libertà di espressione?”.
Dalla propria pagina Facebook il collettivo ribadisce l’intenzione di continuare a manifestare dissenso: “I nostri messaggi continueremo a lanciarli, anche se ci fate abbassare i cartelli”.
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