Il dibattito a Ravalle, foto di Cinzia Campana
La “foto di Ravalle”, come è stato soprannominato il dibattito di ieri, venerdì 14, con i massimi esponenti provinciali di tutta la sinistra alla festa del partito socialista, ha all’interno molte divisioni, anche se non mancano i punti di contatto.
E’ presente quasi tutto il centrosinistra, da Sel al Pd al Prc, passando per i socialisti e il Pdci. Assenza parecchio notata quell’Idv, che comunque, ha affermato Campana, vicesgretario dei socialisti, “ho invitato personalmente”.
Le divisioni sul dopo Monti ci sono, e si notano subito, ma l’idea di fondo è che il prossimo governo debba essere politico, facendo ben intendere di quale schieramento. Se però Bregola dice a chiare lettere che per lei il governo Monti “è un governo politico, che sta continuando là dove Berlusconi ha fallito”, il segretario del Pd Paolo Calvano loda i progressi ottenuti dal governo sulla credibilità internazionale, ricordando come “alcuni europarlamentari mi dissero a suo tempo di come, quando Berlusconi doveva parlare al parlamento europeo, alcuni loro colleghi si togliessero direttamente la cuffia, per non ascoltare nemmeno la traduzione”; anche se alla fine ammette che i meriti sul piano economico ottenuti dal governo ci sono stati, ma che per realizzarli “Monti è mancato nell’equità: l’equità nei confronti delle persone e nell’assetto dello Stato”, facendo poi gli esempi di come, secondo il Pd, gli enti locali siano stati penalizzati oltremodo dai tagli “invece di tagliare gli sprechi dove si trovano: a livello centrale”.
Queste le posizioni agli antipodi, nel mezzo vi sono le posizioni di Sel, Pdci e Psi, simili a quelle già citate anche se declinate su certi aspetti in modo diverso.
Quando però il confronto si sposta sulle primarie del Pd, il dibattito diventa un soliloquio: “una vittoria di Renzi porterebbe disaccordi sul piano programmatico” è il grido di battaglia di quasi tutti i partiti presenti, che vedono in Renzi una figura troppo simile a Berlusconi. Unica voce fuori dal coro quella di Calvano, stretto tra due fuochi: difendere il suo partito e esplicitare suo appoggio a Bersani, e che infatti si smarca con notevole eleganza: “Ritengo la proposta di Bersani la più adeguata per il Paese”.
Tutti d’accordo anche sul mantenimento di Ferrara come provincia autonoma: “Se la legislazione prevede questo, è giusto che la Provincia di Ferrara rimanga”, ha annunciato il leader ferrarese di Sel.
C’è tuttavia anche spazio per le sorprese: Bregola ha svelato che dal 13 ottobre il Prc avvierà una raccolta firme per organizzare una consultazione referendaria contro la riforma delle pensioni, anche se per ora non si conoscono i dettagli.
Silenzio invece da Campana a margine del dibattito, che sul perché della fuoriuscita di Pavani a gennaio dal Psi ha commentato solamente: “Abbiamo preso atto della sua decisione. Era da tempo che maturava l’idea che il Psi dovesse confluire nel Pd, ma noi crediamo che dobbiamo continuare a onorare i nostri 120 anni di storia. Il perché se ne sia andato, comunque, dovete chiederlo a lui”.
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