Lettere al Direttore
9 Settembre 2012

Favia e la bella addormentata

di Redazione | 3 min

Concordo, la gratitudine è un sentimento pesante, logorante, stancante. Non si può mantenere in vita a lungo un rapporto basato su questo sentimento.

Però….

Un giorno d’inverno, meglio di tardo autunno (ma un freddo autunno), del 2009, dovendo in fretta e furia organizzarci, noi del Movimento 5 stelle, per partecipare cinque mesi dopo (marzo 2010) alle elezioni regionali, un signore di nome Beppe Grillo, noto per essere imperfetto e prendere sviste come tramvate (Alfano, Demagistris preferiti a Vulpio, per dirne una) dice: il nome per le elezioni regionali, l’uomo da candidare in Emilia Romagna, è Giovanni Favia.

Il movimento insorge e dice no. Anche se c’è poco tempo, bisogna trovare il modo di organizzare i fretta e furia una consultazione della base. Ma effettivamente Favia la stoffa ce l’ha e ci convince in tanti. Faccia pulita, eloquio spigliato e chiaro, sorriso da bambino innocente. E passa. Ed è un successo inaspettato per il M5S, puntavamo e pensavamo a malapena ad un consigliere.

Succede poi che la norma del non statuto del M5S, che dice “non più di due mandati” viene interpretata in maniera restrittiva e Favia vede chiudersi gli orizzonti partitici davanti a lui, come quando si va troppo veloci.

Il movimento è stato ideato da Beppe Grillo. Con e quanta partecipazione, sicuramente tanta da un punto di vista tecnologico da Casaleggio, non so. Il Movimento è stato fondato meno di tre anni fa.

Pretendere che si evolva in una certa direzione, con i tempi e i modi che pretende qualcuno, sia esso il duo Favia Tavolazzi o altri, mi sembra una bella mancanza di umiltà. Legittimo, ma non mi si venga a dire “non voglio danneggiare il Movimento. I tanti, come me, che sapevano e tacevano, questi sì, avevano a cuore il Movimento

Se volete possiamo credere alle favole. Ma una domanda sorge spontanea, visto che la legge 633 del 1941 (Protezione del diritto d’autore) recita all’art 97:

“Non occorre il consenso della persona ritrattata quando la riproduzione dell’immagine è giustificata dalla notorietà o dall’ufficio pubblico coperto, da necessità di giustizia o di polizia, da scopi scientifici, didattici o colturali, o quando la riproduzione è collegata a fatti, avvenimenti, cerimonie di interesse pubblico o svoltisi in pubblico. Il ritratto non può tuttavia essere esposto o messo in commercio, quando l’esposizione o messa in commercio rechi pregiudizio all’onore, alla reputazione od anche al decoro della persona ritrattata.”

Favia non pensa evidentemente che il suo onore, la sua reputazione o decoro vengano pregiudicati da quanto messo in onda a La 7. Il M5S ne esce rafforzato, se questo è tutto quello che hanno, per screditarlo, ben venga la campagna elettorale.

Molti nei partiti che hanno prostrato questo paese hanno rubato, distratto, scialacquato denari pubblici dei contribuenti. Il Movimento ha delle diatribe interne.

Loro puntano ad un Monti bis, il disegno è chiaro. Noi puntiamo a cambiare il paese. Il resto è una bella favola, da qualunque parte arrivi, ciò che sappiamo è che il 5 Stelle fa allegare i denti ai partiti come le unghie su una lavagna, che Beppe Grillo fa paura. Il problema non è che Beppe fa paura perché mette a repentaglio la democrazia, ma perché si profila all’orizzonte la perdita di potere, posti, poltrone e prebende, per molti.

Cambiare idea è legittimo, l’ho fatto poco tempo fa. Comunicarlo apertamente, qualsiasi siano le conseguenze, fa la differenza tra uomini e bambini. Mi auguro solo che lo storico, quando analizzerà queste vicende in maniera distaccata ed impietosa, per spiegare questi giorni, non debba citare le categorie di Sciascia de Il giorno della civetta.

Angelo Storari

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