“Sul grattacielo l’amministrazione comunale ha dovuto fare una brusca retromarcia, dopo 15 anni di politiche inconcludenti e inefficienti”: così Graziano Cardi, presidente del comitato cittadino di via Cesare Battisti sintetizza l’operazione di controllo e repressione del crimine messa in atto dal questore Luigi Mariello, sollecitata dal movimento civico di cui è capogruppo.
Egli non esita a definire tragica la situazione vissuta dai residenti del quartiere fino a pochi giorni fa: “di giorno i giardini venivano trovati in condizioni da discarica, frutto dei bagordi della sera prima, di pomeriggio pochissimi italiani si avvicinavano alle panchine, di sera la gente si murava in casa perché c’era davvero terrore ad uscire. Spaccio, prostituzione, risse, furti e scontri con la polizia erano all’ordine del giorno, anche se molto spesso difficilmente finivano nella cronaca, perché riferire i fatti non essendo sul posto è complicato”.
Secondo Cardi però recentemente la situazione avrebbe iniziato a dare positivi segnali di miglioramento, favoriti da un lato dall’intensificarsi dell’attività di monitoraggio operata dagli stessi cittadini, da un lato dalla stretta collaborazione avviata con le forze dell’ordine. I due elementi combinati assieme avrebbero portato a risultati insperati, “una rivincita: piano piano ci stiamo riappropriando della zona dove “tutto era sotto controllo”, ma che in realtà era assolutamente fuori controllo”.
Il presidente del comitato identifica nella chiusura del minimarket Tobnik Enterprises, situato alle basi delle due torri – avvenuta nemmeno una settimana fa – uno degli elementi chiave della svolta. L’esercizio commerciale è stato sospeso dall’attività per 20 giorni, poiché – così si legge nel testo del provvedimento – giudicato un “luogo di convegno di persone pregiudicate, con grave pericolo per la sicurezza dei cittadini e per l’ordine pubblico” (vai all’articolo).
Ragionando sul lungo periodo servono, secondo Cardi, altre misure di sicurezza. Egli sottolinea innanzitutto come sarebbe sbagliato intervenire sulla microcriminalità con operazioni circoscritte alle singole zone – “altrimenti se ne bonifica una e se ne appesta un’altra” -; vorrebbe più intransigenza nei confronti dei delinquenti, siano essi stranieri o italiani: “nel computo vanno date le giuste responsabilità a quegli italiani che, pensando di guadagnare, hanno affittato in maniera sconsiderata dando le chiavi in mani sconosciute”.
Denuncia quindi l’assenza di “strategie di politiche abitative, perché il problema di ordine pubblico è risolvibile con volontà e costanza – come dimostra il miracolo compiuto dal questore -, gli strumenti ci sono, anche legislativi. Il problema è politico”. Pochi sconti dunque nei confronti dell’amministrazione comunale, colpevole a detta di Cardi di “concedere a pioggia carte d’identità e relative residenze, senza fare controlli preventivi. Hai voglia a fare feste, danze e mercatini, come propone l’assessore Chiara Sapigni. I nostri appartamenti sono svalutati di oltre il 60%, chi se ne vuole andare non riesce nemmeno a regalare casa perché nessuno la vuole”.
Arriva dunque una provocazione indirizzata al sindaco: “se proprio Tiziano Tagliani dice di voler acquistare in via Battisti posso cedere il mio appartamento, però ai prezzi del 1990. Le dimissioni dopo i continui e costanti fallimenti sarebbero il minimo”. Parole buone però non vengono concesse nemmeno ad altre schieramenti: “il grosso delle responsabilità lo attribuisco alla morte dell’opposizione estense, che non solo non fa niente, salvo qualche pedinato consigliere, ma sembra assecondare la maggioranza. È un golpe silenzioso. Sono convinto che la popolazione saprà premiarli come si deve alla prossima tornata elettorale, perché il pentolone politico ferrarese mi sembra in ebollizione e qualche pozione miracolosa potrebbe anche uscirne”.
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