Beata solitudine. Niente progetto di Grande Emilia, niente ipotesi di accorpamenti con le province limitrofe. La Provincia di Ferrara deve rimanere così com’è. Lo chiede a gran voce l’Ascom, che si rivolge alle istituzioni pubbliche alle associazioni di categoria “per mantenere a Ferrara quella autonomia decisionale ed operativa rappresentata dalla sede di Provincia. È vitale per i comparti del commercio, del turismo e dei servizi”.
Il presidente di Ascom Confcommercio Ferrara Giulio Felloni sintetizza con chiarezza la posizione dell’associazione che raccoglie sul territorio provinciale quasi tremila associati. Ferrara come provincia deve continuare ad esistere, secondo Via Baruffaldi: “lo dicono i numeri (ampiezza chilometrica e popolazione, parametri ottemperati e che rientrano nei paletti governativi) ma lo sostengono anche considerazioni di merito”.
E se sul fronte politico istituzionali “tutto al momento è fermo”, come conferma la stessa presidente Marcella Zappaterra, per Ascom “in un momento complesso causato da una crisi che dal 2008 non lascia tregua alle famiglie ed alle imprese (specie a quelle a conduzione famigliare come le nostre) è assolutamente importante, anzi basilare, avere a Ferrara l’interlocutore istituzionale rappresentato dalla Provincia con la quale coordinare azioni di ripresa e sviluppo economiche da innervare in modo mirato in loco: solo avendo la testa a Ferrara si può agire con efficacia e promuovere commercio, servizi e turismo con cognizione di causa”.
“Mi preoccupa al contrario – conclude Felloni – l’ipotesi di spaccare questo territorio e farlo addirittura in fretta. Mi sembra il modo meno indicato di fare spending review da parte dello Stato. Ferrara e la sua provincia sono e devono rimanere un area di cerniera distinta ed autonoma da altri soggetti”.
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