Comacchio
3 Agosto 2012
Protesta dei gestori degli stabilimenti per il rinnovo delle concessioni demaniali

Sciopero degli ombrelloni e spiagge deserte

di Redazione | 3 min

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Tre interventi di restauro per restituire decoro ad altrettanti monumenti cittadini. È il pacchetto di opere avviato in questi giorni dal Comune di Ferrara, per una spesa complessiva di circa 100mila euro, per il recupero della statua e della fontana dell'acquedotto monumentale di piazza XXIV Maggio, del monumento a Garibaldi in viale Cavour e del monumento ai tre eroi risorgimentali ferraresi Succi, Malagutti e Parmeggiani, sulle mura di viale IV Novembre

Lidi ferraresi. Hanno aderito compatti gli stabilimenti balneari su concessione demaniale (quelli situati al Lido di Volano, di Spina, degli Estensi e di Porto Garibaldi) alla manifestazione di protesta pubblica che ha visto stamani (3 agosto) dalle ore 8 alle 11 la chiusura degli ombrelloni per sensibilizzare il governo nazionale a prendere iniziative forti e decise contro l’applicazione integrale della direttiva Bolkenstein: “Una manifestazione che ha visto la sinergia di tutte le sigle sindacali perché con l’applicazione di tale disposizione comunitaria europea – commenta con preoccupazione Ascom Confcommercio Comacchio –  a partire dal 2015 le concessioni degli stabilimenti balneari ancora su base demaniali verranno messe all’asta. Tale provvedimento metterebbe dunque a concreto rischio chiusura le imprese a conduzione famigliare del nostro litorale che potrebbero scontrarsi in fase di aggiudicazioni con realtà aziendali nazionali od internazionali. I nostri stabilimenti balneari  a conduzione famigliare, devono essere salvaguardati e difesi dal Governo italiano inserendo appositi correttivi che vadano a premiare la storicità, la professionalità, l’esperienza di chi, generazione dopo generazione, da sempre ha dato lustro a questa costa di Comacchio con servizi personalizzati investendo con coraggio e tenacia e che ora rischia di perdere in un attimo il lavoro di una vita, mettendo a rischio l’intero sistema turistico della costa” concludono da Ascom.

“Ai nostri clienti – aggiunge Giancarlo Cappelli, presidente del Sib, Sindacato balneari della Confcommercio – abbiamo spiegato le ragioni di questo disagio e possiamo affermare che hanno capito e condiviso la battaglia che stiamo portando avanti per salvare le nostre imprese, che sono l’eccellenza del sistema turistico balneare”.

“Oggi con la chiusura degli ombrelloni, vogliamo testimoniare con fatti concreti – continua Cappelli – la nostra insoddisfazione sul mancato rispetto degli impegni assunti dal Governo nel corso dell’incontro che si è svolto 4 mesi fa. Chiediamo all’Esecutivo la riapertura del tavolo di confronto sulle misure da mettere in campo per superare le condizioni di difficoltà che stanno paralizzando il settore balneare, già fortemente provato dagli effetti della crisi economica”.

“La nostra protesta – conclude Cappelli – vuole dire no alle aste degli Stabilimenti balneari, previste dall’Unione europea a partire dal 1 gennaio 2016.

Alla vigilia dell’iniziativa di protesta, l’assessore regionale al Turismo e commercio Maurizio Melucci aveva giudicato “una civile e compatibile con il periodo turistico” la forma scelta dai gestori degli stabilimenti “per manifestare le proprie preoccupazioni e far comprendere al grande pubblico italiano i principali problemi. Da questo punto di vista sono anche le preoccupazioni della Regione Emilia-Romagna e di tutte le altre Regioni italiane”.

“Si avvicina la scadenza della proroga concessa dalla Comunità europea per il rinnovo delle concessioni (2015) – aveva aggiunto Melucci – e ancora non si è aperto un confronto tra Regioni, categorie dei balneari e Governo su come procedere al riordino legislativo della materia. Il Governo, attraverso il ministro Gnudi, ha piú volte ribadito che una bozza di Decreto legislativo in materia è pronta per essere discussa, ritengo indispensabile accelerare i tempi ed entrare nel merito del documento”.

In particolare, concludeva l’assessore Melucci, “è fondamentale che il Governo chiarisca in tempi brevi che tipo di approfondimenti ha svolto con la Commissione europea e che orientamenti sta valutando per riordinare la materia e salvaguardare il patrimonio di competenza e professionalità maturato dalle nostre aziende balneari. Penso che l’iniziativa dei balneari possa contribuire ad accelerare questo percorso”.

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