Cronaca
30 Giugno 2012
Esperti e amministratori a confronto sulla gestione delle informazioni

Rischio sismico: come si comunica?

di Redazione | 2 min

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Tiziano Tagliani

I recenti eventi sismici che hanno colpito la nostra regione propongono con urgenza alcune domande: come comunicare il rischio del terremoto? I cittadini devono essere messi al corrente dei possibili pericoli? Chi deve comunicarli ai cittadini e in che modo? Quali sono le conoscenze attualmente disponibili nella comunità scientifica e come vengono comunicate? Qual è il ruolo dei sindaci e come possono gestire la conoscenza scientifica per comunicarla ai cittadini?

Sono queste alcune delle domande che saranno oggetto della discussione tra scienziati, esperti di comunicazione del rischio e responsabili delle amministrazioni pubbliche nel corso della tavola rotonda che si terrà martedì 3 luglio alle ore 15.30 nell’aula magna della facoltà di economia. L’incontro è organizzato dal Master in giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza dell’università di Ferrara, e sarà moderato da Marco Bresadola e Michele Fabbri, direttori del master.

Nel corso dell’iniziativa i geologi Marco Bondesan, già docente presso l’ateneo ferrarese, Carmela Vaccaro del dipartimento di scienze della terra e l’ingegnere Vincenzo Fioravante di Unife, esporranno come la comunità scientifica affronta la questione della comunicazione delle loro conoscenze ai cittadini e alle istituzioni. Tiziano Tagliani, sindaco di Ferrara, discuterà dei problemi che l’amministrazione pubblica, direttamente coinvolta nella gestione del rischio, incontra nell’utilizzare le informazioni fornite dagli scienziati per renderle disponibili alla cittadinanza e agli altri organismi istituzionali preposti alla sicurezza.

Bruna De Marchi, dell’università di Bergen e già coordinatrice del Programma emergenze di massa dell’Istituto di sociologia internazionale di Gorizia, analizzerà sulla base di una vasta esperienza internazionale le questioni legate alla comunicazione tra i diversi attori coinvolti in questi eventi, ciascuno dei quali possiede linguaggi, competenze e ruoli diversi e specialistici, e come tale comunicazione debba raggiungere i cittadini.

“Il problema è complesso – afferma Michele Fabbri – e, dall’esperienza de L’Aquila in poi, si è reso evidente che è necessario giungere preparati a questo tipo di eventi. Da una parte gli scienziati usano un linguaggio specialistico e, nel caso dei terremoti, hanno a che fare con eventi probabilistici, difficili da raccontare ai non esperti. Dall’altra le istituzioni e i cittadini richiedono risposte sicure e indicazioni operative. Con questa tavola rotonda l’università intende fornire un contributo affinché, invece del conflitto che è solito generarsi in questi casi, si arrivi a procedure più condivise ed efficaci”.

“Questa iniziativa – aggiunge Marco Bresadola – si inserisce pienamente nella visione che sostiene il Master in giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza dell’università di Ferrara, un corso che intende non solamente formare giornalisti e comunicatori scientifici, ma anche offrire un luogo di ricerca e riflessione sui temi più attuali della comunicazione scientifica”.

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