Eventi e cultura
25 Giugno 2012
Concerto di solidarietà a Contrapo per i parenti delle vittime del sisma

“Le famiglie degli operai morti meritano giustizia”

di Redazione | 3 min

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“Nei capannoni crollati sono state rispettate le normative per la sicurezza? Per avere una risposta si svolgeranno diverse inchiesste e, in vista di queste, vogliamo dare un contributo alle famiglie degli operai morti nel ferrarese a causa del terremoto”. A parlare, dal palco allestito nel giardino della scuola di Contrapo, sono i rappresentanti del centro sociale la Resistenza di Ferrara e del laboratorio Sancho Panza, che hanno organizzato assieme all’associazione Contrarock un concerto di solidarietà a favore delle vittime. “Conoscere la verità non reca meno dolore – hanno proseguito gli organizzatori dell’evento .- Ciò nonostante , come è successo per il caso di Federico Aldrovandi,  è fondamentale il riconoscimento di ciò che veramente è avvenuto. In Italia muoiono sul posto di lavoro tre persone al giorno, praticamente una guerra civile. Bisogna sapere se i quattro operai che il 20 maggio hanno perso la vita lavoravano in condizioni di piena sicurezza e sostenere le loro famiglie in questo percorso di giustizia”.

Durante l’intervento sono state ricordate le vittime: Tarik Naouk, il giovane marocchino deceduto a Ostellata, mentre lavorava allo stabilimento della Ursa; Leonardo Ansaloni – padre di due figli – e Nicola Cavicchi, morti entrambi nel crollo della fabbrica di ceramiche di Sant’Agostino; Gerardo Cesaro, il cinquantasettenne di origini campane che ha perso la vita schiacciato nel crollo della fonderia di Dosso.

Ai loro familiari andrà devoluto l’incasso della festa, una lunga maratona di musica all’aperto cui hanno partecipato gruppi locali e di interesse nazionale. Ad aprire, nel pomeriggio, i Carte 48, Peter e la demokratika e Banda Lo.ska. Guest star dell’evento sono stati Il parto delle nuvole pesanti, formazione di origine calabrese che ha aggiunto in corsa la data ferrarese al proprio tour estivo. Il gruppo – arrivato in giornata da Perugia, e reduce da cinque concerti nell’arco della settimana – ha proposto vecchie e nuove hit, da “Onda calabra” a “Magna Grecia”, dalla politicizzata “L’imperatore” alla dialettale “U lupo”. Il gruppo si è esibito con il carisma che sempre lo contraddistingue, e che l’ha portato negli ultimi anni a imporsi a livello nazionale come uno tra i più apprezzati protagonisti della scena italiana etno-autoriale. Il pubblico dal canto suo ha visibilmente apprezzato l’esibizione: danze a piedi nudi e canti hanno proseguito fino a tarda notte. I volontari del centro sociale e del laboratorio Sancho Panza hanno nel frattempo gestito l’intero servizio di ristorazione, griglia compresa. A disposizione di tutti un banchetto informativo relativo alle finalità dell’iniziativa.

La promessa con cui si è conclusa la serata è stata quella, da parte degli organizzatori, di continuare l’impegno nei confronti del controverso tema della sicurezza sul posto di lavoro, affrontato già nei giorni scorsi con un incontro di approfondimento dedicato alla sentenza Solvay.

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