La procura di Ferrara ha aperto quattro fascicoli a carico di persone da identificare rubricati come omicidio colposo. Le inchieste, che portano il nome dei pm Nicola Proto e Ciro Alberto Savino, riguardano i cinque decessi avvenuti in provincia di Ferrara nei capannoni e in una abitazione privata (il sesto decesso registrato, quello della 84enne Anna Abeti, è avvenuto per accertate cause naturali).
La magistratura, per accertare il rispetto delle norme antisismiche delle strutture, aveva già sequestrato nei giorni scorsi i capannoni teatro delle tragedie che avevano visto morire quattro operai. Il primo fascicolo riguarda i decessi avvenuti nel capannone delle Ceramiche Sant’Agostino. Sotto le sue macerie hanno perso la vita Leonardo Ansaloni, 51 anni, e Nicola Cavicchi, 35 anni. Il secondo è relativo alla morte di Gerardo Cesaro, 59 anni, operaio della Tecopress di Dosso. Il terzo porta il nome di Tarik Naouch, il 29enne di origine marocchina colpito da una trave al momento del crollo del capannone dell’Ursa Insulation, a Ponte Rodoni.
Il quarto fascicolo deve chiarire le circostanze in cui ha perso la vita Nerina Balboni, anziana invalida di 103 anni, rimasta uccisa dai calcinacci che le sono precipitati addosso durante il crollo della sua cascina a Sant’Agostino.
Il primo passo di Via Mentessi è stato quello di dare mandato alla polizia giudiziaria di identificare i responsabili della sicurezza interna delle aziende, del rispetto delle norme antisismiche, i progettisti e i legali rappresentanti.
In proposito la società Ursa Insulation, nell’esprimere “profondo cordoglio ai genitori e parenti di Naouch”, ai quali vuol dare “pieno sostegno”, fa sapere che sta collaborando con le autorità locali “al fine di garantire la sicurezza nella zona interessata dal terremoto”. Inoltre, l’azienda si sta “adoperando attivamente con le autorità competenti per determinare le esatte circostanze che hanno provocato la perdita del collega durante il terremoto”.
Già ieri si è tenuto l’esame visivo esterno dei corpi delle vittime, effettuato dai consulenti nominati dalla procura. Se le cause dei decessi saranno evidenti “a occhio nudo” non sarà necessaria l’autopsia, che in caso contrario il pm Savino è già disposto ad autorizzare.
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