Terre del Reno
23 Maggio 2012
Il premier questa mattina nelle zone più colpite dal terremoto ha ventilato la possibilità di sospendere le tasse

Terremoto, contestato Monti

di Mauro Alvoni | 2 min

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Sant’Agostino. Nessun applauso per il presidente del Consiglio Mario Monti a Sant’Agostino, dove si è recato in visita alla zona più colpita dal terremoto del Ferrarese, ma solo qualche fischio accompagnato dalla contestazione di un gruppetto di cittadini.  E dopo i fischi gli insulti al passaggio del presidente Monti in piazza Marconi, davanti al municipio sventrato: “Vergogna, andate a casa, ladri”. E ancora un ironico “viva le banche”.

Lo schieramento di forze dell’ordine e militari era consistente, il ‘pubblico’ non numeroso per un Monti che non si ferma a parlare con la gente, ma che privatamente ha incontrato i familiari delle vittime, gli operai deceduti nel crollo dei capannoni mentre si trovavano al lavoro. Il premier si ferma qualche istante solo davanti alla folla di giornalisti semplicemente per spiegare di esserse venuto a Sant’Agostino “per portare il senso di vicinanza alle popolazioni così duramente colpite” e per rendersi conto personalmente dei danni. Quando entra in una palazzina vicino al municipio per incontrare i famigliari delle vittime i contestatori fanno partire le loro invettive, poi spiegano la loro preoccupazione per la legge 59, per l’Imu: “abbiamo sentito solo parole, ora ci aspettiamo aiuti concreti, non dobbiamo essere noi a pagare i danni subìti”.

Gli sfollati di Sant’Agostino sembrano interpretare il disagio degli italiani per la crescente pressione fiscale, amplificato da un evento imprevedibile e devastante come il terremoto che all’incertezza aggiunge incertezza. Il primo ministro ha però assicurato, parlando con i sindaci dei Comuni colpiti, anche loro in prima fila per la visita di Monti, di voler “mettere in campo tutte le misure che è possibile attivare nell’immediato, per la sicurezza degli edifici e per il ripristino della viabilità”.

Di lì a poco lo attendeva il decreto sullo stato di emergenza nazionale, grazie al quale nelle zone terremotate dovrebbero confluire le risorse per affrontare la situazione. Nel contempo Mario Monti ha ventilato la possibilità di sospendere i pagamenti fiscali per i cittadini terremotati.

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