Rifiutare il modello di valutazione Invalsi, che vuole trasformare la scuola in un comparto di produzione seriale, è un dovere.
Gli studenti e gli insegnanti non sono numeri, non vanno omologati né classificati. Attraverso questi test si promuove la competitività e non la cooperazione e non si crea affatto una scuola migliore, ma la si rende un luogo sterile.
La scuola che pretendiamo non è quella delle nozioni da imparare a memoria, dei quiz meccanici e della competizione a tutti i costi, ma una scuola che stimoli il pensiero critico e l’interazione sociale; una scuola che insegni a ragionare e non ad eseguire!
I test Invalsi sono l’ennesimo strumento di valutazione che considera gli studenti come cifre su un libro contabile, gli insegnanti come schiavi e i presidi come manager dell’azienda-formazione.
I processi di valutazione dovrebbero essere orizzontali e metodici e “fotografare” lo stato in cui vivono le scuole per poterle migliorare e non per classificarle. Inoltre i quiz sono un’ingente spesa per un’istruzione pubblica già in ginocchio e non hanno nessuna validità scientifica: per la scuola pubblica sono necessarie ricerche statistiche serie e investimenti veri.
Infine, rifiutiamo tutto ciò che i test lasciano passare: il falso merito e la logica dei premi e delle punizioni; non esiste merito e non c’è niente da premiare se ogni studente e ogni scuola non hanno le stesse opportunità socioeconomiche di partenza. Le promesse che ci arrivano sono quelle di valutare e migliorare complessivamente il sistema-scuola ma in realtà lo scopo è solo quello di valutare studenti, docenti e istituti scolastici con l’obiettivo di creare classifiche: non si vogliono dare a tutti le stesse opportunità appianando le differenze, ma cristallizzare l’ingiustizia!
Per tutte queste ragioni invitiamo studenti e studentesse delle scuole medie superiori, il prossimo Mercoledì 16 Maggio, al boicottaggio delle prove invalsi.
Giovani Comunisti/e Ferrara