Politica
22 Aprile 2012
“Severità e serietà per il futuro del paese, a raccontar balle abbiamo già dato”

Bersani cala la sorpresa: ridurre finanziamenti ai partiti

di Redazione | 4 min

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Comacchio. Una campagna elettorale a Comacchio che non esclude colpi bassi e parate di star del mondo della politica italiana. Dopo l’arrivo del vicepresidente della camera Maurizio Lupi a sostegno del candidato Antonio Di Munno del Pdl, è giunta l’ora del segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani.

E’ arrivato nella mattinata di ieri (sabato) accompagnato dal candidato sindaco della coalizione dell’Onda, Alessandro Pierotti, il capogruppo del Pd, Gabriele Bellini e Paolo Calvano, segretario provinciale. Una folla di persone ad accoglierlo alla sala polivalente San Pietro, tra emittenti, stampa e curiosi che, desiderosi di un ricordo jpeg con il segretario, si sono accalcati intorno a Bersani, ultimo oracolo della sinistra dei nostri giorni.

La conferenza è stata preceduta da un piccolo momento di dibattito tra il presidente della Regione, Vasco Errani e Manrico Mezzogori, della consulta popolare San Camillo. Minuti di scontro divisi dal canale, tra vociare di persone e rabbia di cittadini comacchiesi indignati per le promesse di Errani, che si sono conclusi in alcuni minuti di agitazione.

Il capogruppo Bellini, che ha parlato per primo, ha spiegato i motivi dell’alleanza tra il Pd e Pierotti. “Un alleanza per gli interessi di Comacchio, e non come dice i nostri avversari un alleanza di interesse – ha affermato– perchè per come la intendiamo noi, la politica è mettersi a disposizione a servizio dei cittadini”. Risposta dura nei confronti del movimento 5 stelle: “non accettiamo lezioni da nessuno, qui si tratta di far ripartire Comacchio e un territorio che ha bisogno di un buon governo”, ha dichiarato il capolista del Pd di Comacchio, che ha poi ceduto la parola ad Alessandro Pierotti.

“Qui a Comacchio – ha esordito il candidato -, oltre alla crisi globale, si aggiunge una situazione di crisi dettata dall’eredità lasciataci dalla fallimentare fine della giunta di Paolo Carli, da tutti i finanziamenti persi grazie all’incapacità della precedente amministrazione – per poi riprendere –. Dobbiamo ripartire dal lavoro, dal coniugare garantismo ambientale e opportunità economiche, consapevoli che qualche errore è stato commesso, e da lì ripartire”.

Sotto gli occhi e le orecchie attente del segretario Bersani, il leader della coalizione dell’Onda segnala la petizione per la soppressione del poligono di tiro e chiede che Bersani la sostenga.

Sulla questione dell’ospedale Pierotti assicura che “continueremo a difenderlo, e se ci sarà da fare le barricate, mi vedranno in prima fila a combattere”. Viene poi la questione dei reperti archeologici di Comacchio, detenuti dal Museo Spina di Ferrara: “se tornassero a Comacchio quei reperti, sarebbe un segnale di serenità nei rapporti con Ferrara”, per poi concludere il suo intervento con “si vedrà alle urne chi urla e chi propone”.

Bersani, confessando le sue emozioni nell’essere a Comacchio, “terra conosciuta per la forte identità culturale e la passionalità della sua gente”, dice di vedere “segnali per una politica nuova, perché quando si parla di Europa, si parla di casa vostra”. Dopo un lungo discorso sulle “correnti progressiste, in antitesi con i populismi, che in questi anni hanno sconvolto gli equilibri dell’Europa”,il segretario nazionale guarda alla crisi, di fronte alla quale “le destre hanno reagito con austerità, ma così ci hanno portati in recessione, mentre servirebbe una tassa sulle transazioni finanziarie”.

Dal pubblico un ragazzo lo ha accusato di aver firmato il fiscal compact. Al giovane contestatore Bersani replica che “quello lo ha firmato Tremonti in Europa”. In risposta poi alle critiche sull’asse Abc con Alfano e Casini in difesa dei rimborsi elettorali, lancia la novità della giornata politica di ieri: “Il Pd presenterà la prossima settimana una proposta di legge per ridurre significativamente l’importo del contributo pubblico ai partiti e per cambiare il meccanismo rendendolo più trasparente”.

Il segretario nazionale dei democratici ha dato infine una sua definizione: “il populismo significa che viene prima il consenso delle regole, serve la politica per aiutare i più deboli, ma dove andiamo con uno come Beppe Grillo?”.

Tanti gli applausi per i segretario, che ha terminato, con il suo stile un pò Montecitorio, un pò Bar Sport: “severità e serietà, per il futuro di questo paese, perchè a raccontar balle abbiamo già dato”.

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