Lettere al Direttore
7 Aprile 2012

Evoluzione della specie, il circo di Nando Orfei

di Redazione | 3 min

Aprile 2012: finalmente un mese ricco di soddisfazioni per gli animalisti in generale, ma per Ferrara in particolare.

Dopo la bella vittoria strappata qualche giorno fa dalla Lav con la condanna in primo grado dell’ente palio per i gravi incidenti del 2006, quando morirono due cavalli e un terzo rimase gravemente ferito, possiamo annoverare un’altra data non meno importante. Giovedì 5 aprile siamo stati infatti testimoni del primo spettacolo circense senza l’impiego di felini o di altri grandi animali esotici.

Dopo le contestazioni del dicembre scorso contro il circo di Moira Orfei e del suo ricorso al TAR, lo spettacolo andato in scena ieri ha avuto come protagonista solo l’abilità degli artisti di un piccolo circo sotto la guida di Nando Orfei. Gli unici animali a calcare il palco per pochi minuti sono stati alcuni cani che si sono avvicendati al fianco dei loro colleghi umani in alcune gag e piccoli percorsi di agility. Anche l’unico coniglio è andato in scena secondo la tradizione illusionista, ma solo per alcuni brevissimi istanti dove in un battito di ciglia e con un soffio di magia, senza alcuna manipolazione ma immobile nella sua scatola è sparito, lasciando tutti i bimbi a bocca aperta e con gli occhi spalancati.

Uno spettacolo raccolto, familiare, con atmosfere d’avanguardia come quelle del Cirque du Soleil, e a tratti un po’ retrò come il circo dei sogni dal sapore Felliniano. “Lo stile è ancora da affinare, qualche ritocco qua e là, ma la linea è già impostata; questo è il circo del futuro” così ci dice Nando Orfei orgoglioso della sua difficile scelta perché nettamente in contrasto con la tradizione circense della sua famiglia. Paradossalmente abbiamo potuto constatare quanto sia difficile mandare in scena un circo senza animali dal punto di vista delle aspettative del pubblico, in particolare dei bambini. Una scelta difficile, ma non impossibile e fortemente voluta anche dagli stessi figli di Nando, Ambra e Paride Orfei, che va finalmente nella direzione del rispetto degli animali.

E’ importante che anche le aspettative di quel pubblico ancora legato ad una arcaica tradizione circense si adeguino, e che quindi anche i bambini siano educati alla consapevolezza che gli animali costretti ad esibirsi al circo sono schiavizzati e ridicolizzati.

Ringraziamo il Sig. Nando Orfei e sua moglie Anita per la cortesia e l’ospitalità che ci hanno offerto insieme a tutti gli artisti; se proseguiranno su questa strada il loro circo da noi sarà sempre il benvenuto a differenza di tutti gli altri. Quando la consapevolezza rende gli uomini saggi, donando loro la lucidità e la capacità di compiere grandi cambiamenti, anche questi si chiamano miracoli. Ci auguriamo che il cambiamento sia in atto e che anche i nipoti di Nando Orfei un giorno saranno fieri di questo nonno, più che per essere stato un domatore di tigri, per aver sovvertito una brutale tradizione che vuole gli animali snaturati e privati della loro dignità rinchiusi a vita in squallide gabbie.

Micaela Cristofori, delegata Oipa Ferrara e provincia

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