Eventi e cultura
23 Marzo 2012
Mostra personale dell’artista olandese Maria-Josée Comello

L’archivio alla Porta degli angeli

di Redazione | 2 min

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Sarà inaugurata sabato 24 marzo alle ore 18 presso la Porta degli Angeli, con il sottofondo di un suggestivo ambiente sonoro a cura di Eugenio Squarcia (Studio Esma), la mostra ‘L’archivio’, personale dell’artista olandese Maria-Josée Comello.

L’esposizione è stata curata da Alberto Squarcia, presidente dell’associazione culturale Stileitalico e della Rta Progetto Porta degli Angeli, che la presenta presso lo storico edificio, in collaborazione con la Circoscrizione 1 del Comune di Ferrara.

Comello, che è nata nel 1964 ad Heerlen ed ha compiuto i suoi studi artistici presso importanti istituti in Olanda ed in Belgio, attualmente vive e lavora a Ferrara.

La sua poetica muove da una costante ricerca ontologica oltre che artistica. Con efficacia viene presentata nell’elegante grafica a cura di Studio Esma. Scrivono i curatori: Costantemente noi tutti desideriamo occupare un posto preciso nel nostro ambiente, sia esso conscio oppure inconscio. E questo non solo ci consente di trovarci a nostro agio e riconoscerci ma, soprattutto, ci conferisce stabilità e controllo. Lo studio del nostro passato e la ricerca del nostro futuro ci forniscono la conoscenza; perciò noi investighiamo, analizziamo, restauriamo,conserviamo e archiviamo, al fine di poter comprendere il nostro posto nel tempo e nello spazio. La ricerca artistica di Maria-Josée Comello entra in dialogo con la disturbanza derivante da questa conoscenza, a partire dal suo personale fascino per i frammenti e per lo stato di frammentarietà delle cose. L’attenzione è puntata sulle metodologie di ricerca, analisi e archiviazione. Il suo lavoro si posiziona così ai margini di una linea di confine dove regnano l’incertezza e l’indeterminazione, sulla quale abbiamo l’impressione di perdere il controllo. I punti fermi sono messi in discussione e ogni cosa che credevamo assicurata viene messa in dubbio. Su questa linea di confine prende il sopravvento ogni sorta di dualismo. Presenza e assenza. Oscuro e visibile. Privato e pubblico. Non ci viene mostrato solamente cosa guardiamo bensì viene messa in discussione, anche e soprattutto, la maniera in cui noi guardiamo le cose che ci circondano. Nelle opere esposte in questa mostra i frammenti anatomici sono il punto di partenza. Indeterminati. Irrisolvibili. Tuttavia, questi frammenti diventano nuove realtà visive.

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