Lettere al Direttore
7 Marzo 2012

Io, l’espulso

di Redazione | 3 min

Questa mattina è stato il mio primo risveglio da espulso. E’ un’etichetta strana, ce l’avevo appena aperti gli occhi, appiccicata addosso. Ce l’avevo anche mentre pensavo alla giornata che mi aspettava, decine di telefonate dai giornali, che come squali vogliono informazioni, certo, è il loro mestiere , ma a volte sono a  caccia della polemica, della spaccatura…. ed io, portavoce, devo misurare ogni parola… come in una partita a scacchi con l’avversario… ce l’avevo anche mentre preparavo la colazione a mia figlia e come sempre le ripetevo in automatico quelle 7 od 8 volte “amore vai a lavarti i denti”. Era lì anche mentre salutavo mia moglie, che fa fatica a capire, come io faccio fatica a spiegare… come faccio a spiegare che per 7 anni della mia vita, forse anche proprio perchè ho una figlia, ho dedicato tempo ed energie in un qualcosa da cui ora senza capire io stesso, vengo estromesso? Da “seguace” di Grillo della prima ora, prima ancora di Tavolazzi e di PPF,  che ho fondato con lui e Tommaso (Mantovani), all’etichetta di “grillino mi ci ero abituato, mi piaceva in fondo, dopo tutto me l’ero cercata. Io che ho 51 anni, di cui molti passati a bere fiele, impotente davanti ad ingiustizie palesi, per 7 anni ho creduto in qualcosa di nuovo, che ho cercato nel mio piccolo, girando in lungo e in largo per la regione, di far vedere, col mio esempio di “vecchio”, a tanti ragazzi, che vale ancora la pena crederci e lottare.

Forse questa cosa mi aiuterà a crescere e maturare. Forse ora capisco meglio cosa significhi sentirsi un’etichetta addosso, qualunque, davvero qualunque essa sia.

Questa etichetta però non me la sono scelta, ma nonostante tutto, come ai vecchi amici a cui si è affezionati, anche se pensi ti abbian fatto un torto, non riesci ad odiarli.

Penso a  Beppe Grillo, continuo a pensare che ha preso un grosso granchio. Da padre a padre, gli dico: io sono orgoglioso di quel che ho fatto e faccio e continuo ad essere fiero delle mie azioni, perchè la mia vita è impostata per essere un esempio per mia figlia e chi viene dopo. Da pedagogista so che l’esempio è l’unico modo di educare (ex- duco), con le chiacchiere si può solo inculcare. Non mi merito una simile e nobile citazione, ma mi viene alla mente Vittorio Arrigoni ed il suo”Restiamo umani”  http://www.youtube.com/watch?v=SblB2O7AfP4

ed una citazione di  Paulo Freire: “Liberazione, un fenomeno umano, che non può essere ottenuto da semiumani”.

Spero e ti auguro sempre Beppe, che tu possa pensare lo stesso di te e che tutto questo serva a far crescere la democrazia, l’uguaglianza.

Grazie a tutti

Angelo Storari

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