Sport
16 Febbraio 2012
Vecchi: “Senza stipendio da luglio, alcuni non riescono a pagarsi da mangiare”. Masieri: “Non vedo altra strada rispetto al fallimento”

Spal, mai così in basso

di Redazione | 6 min

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Situazione senza precedenti nella storia ultracentenaria della Spal, quella che in queste ultime ore sta prendendo corpo all’interno della squadra biancazzurra. Staff tecnico e giocatori hanno convocato una conferenza stampa per comunicare le tante difficoltà e i disagi affrontati negli ultimi mesi, con la possibilità non così remota di non allenarsi nei prossimi giorni e non prendere parte alla gara di campionato in programma domenica pomeriggio a Lumezzane.

“Abbiamo voluto rendere pubblica una situazione divenuta ormai insostenibile – ha spiegato Vecchi, seduto al fianco di capitan Marco Zamboni e con tutto il gruppo di giocatori e staff tecnico riunito, alle loro spalle, nella sala stampa del Centro di via Copparo -. Ci troviamo di fronte a difficoltà ormai non più gestibili relative alle semplici prime necessità di tutti. In queste condizioni diventa anche difficile allenarsi quotidianamente, ma soprattutto riuscire a gestire la vita di tutti i giorni”.

Il tecnico biancazzurro, da portavoce del gruppo, entra nel dettaglio: “Siamo senza stipendio da luglio del 2011. Ci sono ragazzi che non riescono a pagarsi da mangiare, e alcuni ristoratori di buon cuore offrono loro i pasti. Ci sono affittuari che non ricevono il pagamento degli appartamenti dei ragazzi da molti mesi e che andando avanti così li metteranno presto fuori dalla porta. Nelle ultime due settimane, i campi del Centro di via Copparo non sono agibili a causa della neve: ci siamo spostati a Solesino, sfruttando l’ospitalità della località veneta per fare allenamento in maniera decente, ma adesso anche il far fronte al costo della benzina per i pulmini e per le macchine degli stessi giocatori non ci è più possibile. Sono mesi che ascoltiamo promesse, che ci viene detto che la situazione è vicina ad una risoluzione positiva, ma è cambiato nulla”.

Nell’ultima settimana, poi, “sono arrivate delle persone (Santarelli, ndr) che ci hanno ulteriormente illuso, sparendo poi nel nulla in nemmeno sette giorni. Adesso siamo stanchi, e non possiamo più andare avanti in queste condizioni. C’è quindi la possibilità che da giovedì la squadra non si alleni e, onde evitare di fare brutte figure, decida di non presentarsi a Lumezzane per la partita di domenica”. Eventuali altri punti di penalizzazione? “Cambia nulla” scuote la testa Vecchi: “uno in più o uno in meno fa poca differenza visto che avremo la terza penalizzazione dopo che non sono state rispettate le scadenze di martedì. Vorrà dire che lotteremo per evitare di arrivare ultimi in classifica, ed anzi: sono certo che questi ragazzi, per quanto hanno dimostrato sino ad oggi in campionato in quanto a impegno, professionalità e spirito, sapranno salvarsi ai playout. Cercando di onorare sino in fondo la maglia gloriosa che indossano”.

Hanno preso poi parola alcuni giocatori del gruppo: Bedin e Agnelli, mariti e padri, preoccupati per la stabilità ed il presente delle loro famiglie, Fortunato che al pari di tanti altri giovanissimi giocatori della squadra ha dovuto rivolgersi ai genitori per trovare risorse economiche utili a mantenersi a Ferrara e anche Mendy, in attesa da oltre un mese per l’intervento chirurgico al ginocchio; una operazione che l’attaccante francese dovrà pagarsi da solo.

Il digì Bortolo Pozzi, unico rappresentante della società con Cesare Butelli che come spesso accade ultimamente è assente ingiustificato e ingiustificabile (e che, da primo responsabile della società avrebbe il dovere di relazionarsi anche pubblicamente ai problemi, ormai insanabili, emersi negli ultimi mesi), ha commentato così la scelta della squadra: “Sono ragazzi a cui si può rimproverare nulla, e che come valori umani, per l’impegno e la professionalità mostrata sino ad oggi sono da serie A e non certo da Lega Pro. Qualche colpa, sicuramente, per la situazione che si è venuta a creare oggi ce l’ho io, che ho sempre cercato di dare garanzie ai giocatori sulle basi di alcune situazioni che speravo avessero un esito diverso, in positivo. Oggi sono qui come rappresentante della società, ma al pari dei ragazzi sono io stesso dipendente ed io stesso mi trovo nelle loro stesse condizioni, a livello di mancati emolumenti. Li capisco, li comprendo e giustifico il loro stato d’animo odierno. La situazione della squadra è riferibile alla società, sto e stiamo cercando di risolvere la situazione, lavorando su più fronti per il futuro societario, però non posso dire cosa succederà da qui al prossimo mercoledì (quando in tribunale saranno nuovamente affrontate le istanze di fallimento a carico della Spal; ndr). La speranza di riuscire a risolvere in positivo la situazione c’è, ma tutto si vedrà nei prossimi giorni”.

Duro l’intervento dell’assessore Luciano Masieri, presente all’incontro (al pari di una nutrita rappresentanza di tifosi biancazzurri), che si è confrontato pubblicamente con il digì biancazzurro : “Sono qui per essere al fianco della squadra, dell’allenatore, dei tecnici e dello staff che non hanno colpe per la situazione che si è venuta a creare. Queste vanno sicuramente ricercate da altre parti e non nella loro forma di protesta che è legittima e comprensibile, ma se andiamo alla ricerca di colpe rischiamo di incartarci in una discussione senza fine. Sono state fatte troppe chiacchiere, e se lo dice un politico significa che queste sono davvero tante. Quello che io penso è che oggi non vi siano soluzioni come quelle prospettate per risolvere la situazione attuale della Spal. Bisogna invece cominciare a pensare seriamente al fallimento, perchè non vedo altra strada. Ed entrare anche nell’ordine di idee che un fallimento “pilotato” va strutturato e pensato in maniera corretta, perchè bisognerà anche trovare chi metterà sul tavolo del giudice che curerà il fallimento almeno un paio di milioni di euro. Un fallimento che, nonostante il pessimo significato della parola, garantirebbe di arrivare a fine campionato in maniera dignitosa, garantirebbe ai tanti creditori di avere ciò che loro spetta”.

Masieri ha poi proseguito: “Né io né il sindaco abbiamo mai visto di persona la cordata “lombarda”, quella che per intenderci era in contrapposizione al gruppo di Santarelli che oggi si è ormai defilato confermando tutte le perplessità che nutrivamo nei loro confronti. Il futuro? Chi è interessato alla Spal deve venire allo scoperto, in maniera concreta. Ricevo decine di telefonate di persone che si vogliono informare sulla situazione senza però attivarsi. Figure ferraresi? Possono giocare una parte importante nel caso del fallimento concordato, ma servirà che oltre a loro si aggiungano altre figure per provvedere alla situazione”.

Insomma, l’ennesima giornata nerissima del presente spallino. Le nubi sul futuro continuano inesorabilmente ad addensarsi, in attesa di capire se la squadra proseguirà nella sua clamorosa quanto giustificabile forma di protesta e soprattutto della partita più importante che si giocherà mercoledì 22 febbraio prossimo nelle aule di tribunale. Il popolo biancazzurro vive ore di angoscia e preoccupazioni: dopo quasi 20 anni di delusioni, ne avrebbero fatto tutti volentieri a meno.

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