Lettere al Direttore
12 Febbraio 2012

Esternalizzazioni d’Oltrepo

di Redazione | 5 min

Caro Direttore,

come tanti altri ferraresi ho seguito con attenzione, in queste settimane, il dibattito, cui il tuo giornale on line concede correttamente ampio spazio, sull’esternalizzazione degli asili nido in corso a Ferrara. Alle svariate dichiarazioni di Istituzioni, genitori, politici, cittadini, lettori, vorrei aggiungere il mio contributo di amministratore comunale di Occhiobello dove abbiamo a che fare con la medesima situazione.

Lungi da me avere la pretesa di convincere, smentire o soccorrere chichessia, sono a esporre i fatti della realtà con cui ho a che fare. Ad Occhiobello, più precisamente nella frazione di Santa Maria Maddalena, abbiamo fin dal 1983 un asilo nido comunale, che dopo l’ampliamento di 4 anni fa ospita attualmente 60 bambini.
L’ampliamento della struttura, con relativo incremento di bambini di un terzo complessivo (erano infatti solo 40 i posti disponibili in precedenza), aveva necessitato l’integrazione di personale esterno, nello specifico di una cooperativa ferrarese, che opera contestualmente anche nel capoluogo estense, cui non farò pubblicità indebita citandola nonostante lo meriterebbe per la sua professionalità. In seguito al blocco di assunzioni nel pubblico impiego decretato nelle pieghe delle ultime innumerevoli finanziarie del governo Berlusconi, ci siamo trovati, come Comune inteso prima ancora come comunità che come  Amministrazione, nella situazione di un sottodimensionamento del personale amministrativo rispetto ad una realtà in crescita come la nostra.

In pratica, la popolazione aumenta, i servizi offerti e richiesti pure, e il personale comunale diminuisce, non solo proporzionalmente ma anche numericamente, essendoci il vincolo di una assunzione ogni cinque pensionamenti. Rispetto a questa situazione, come Amministrazione ci siamo trovati di fronte alla necessità di dover proseguire a garantire ai nostri 12000 concittadini la continuità di un servizio pubblico soddisfacente, ed abbiamo valutato la prospettiva di spostare presso altri uffici le quattro dipendenti comunali che prestavano servizio come educatrici all’ asilo nido.

Il dibattito interno alla nostra maggioranza non è stato facile, ci siamo posti molti interrogativi, e devo ammettere che io ero personalmente tra i più dubbiosi. Ma avevamo da una parte ben poche scelte diverse perchè determinate da realtà oggettive disposte da Enti superiori con cui dobbiamo avere a che fare piacenti o nolenti, e dall’altra l’esperienza di aver avuto da anni a che fare con personale esternalizzato, le educatrici della cooperativa prima citata, di cui conoscevamo il valore.

Valore riconosciuto non solo da noi ma in primo luogo, cosa che più conta, dai genitori dei bambini che alle medesime venivamo affidati quotidianamente. Il servizio integrato composto dalle nostre dipendenti pubbliche e dal personale esterno della cooperativa ci aveva mostrato quanto ampio fosse il gradimento da parte dei genitori: nessuna differenza fra le une e le altre nella percezione e nella considerazione delle loro mansioni, e tra di loro una sostanziale armonia nell’operare all’interno della struttura. Molto più difficile, pensavamo, avrebbe potuto rivelarsi l’inserimento delle nostre quattro dipendenti da anni operanti nell’asilo una volta spostate negli uffici, ma anche queste perplessità sono poi venute meno grazie alla loro apprezzabile capacità di adattamento rivelatasi successivamente.

Sì, perchè da questa estate, le quattro educatrici comunali sono passate a lavoro d’ufficio e all’asilo sono state rimpiazzate da personale cooperativo. Ripeto, decisione ponderata e sofferta, ma di cui ci siamo assunti la responsabilità politica e amministrativa, ed oggi, a metà anno, possiamo dire di aver visto giusto. L’asilo resta sotto il pieno e totale controllo pubblico: come prima, siamo noi come Amministrazione a continuare ad averne la gestione di manutenzione come a gestire l’appalto per la mensa, siamo noi a redigere ed eventualmente modificare la carta dei servizi che ne regola il funzionamento, siamo noi a deciderne le rette (che, me lo si faccia dire, sono tra le più competitive in assoluto di qua e di là del Po) e siamo sempre noi i referenti con cui la Regione si rapporta sia in caso di finanziamenti che in caso di valutazioni, l’ultima della quale ci vede ai primi posti in assoluto.

Ciò che non è più sotto l’esclusiva gestione pubblica, in senso stretto, è il personale di educatrici e la linea pedagogica perseguita, ma anche qui, abbiamo un comitato di gestione misto composto dal personale della cooperativa, dai rappresentanti dei genitori e da quelli dell’amministrazione, di cui sono membro dal 2009, ed ho dunque vissuto dall’interno sia la condizione mista precedente, sia il passaggio di consegne, sia questa nuova fase. E devo dire che da parte mia come da parte dei genitori, non c’è stata nessuna problematica nel passare a questa nuova esperienza.

I genitori, tanto quanto l’Amministrazione, sono molto soddisfatti delle operatrici della cooperativa, la loro professionalità, competenza e amore per ciò che fanno è riconosciuta da tutti. Ci sono genitori che hanno avuto bambini all’asilo con le educatrici comunali e ne hanno altri, ora, con le educatrici della cooperativa: nessuno ha alcunchè da lamentarsi, l’asilo continua costantemente a crescere e migliorarsi col supporto di tutti i protagonisti, dalle maestre ai genitori passando per noi amministratori, il tutto nell’unico interesse generale, la sicurezza e il benessere dei bambini.

Ho voluto portare questa testimonianza per raccontare una esperienza che potrebbe tranquillizzare molti genitori che so essere in ansia. Come in tutte le cose della vita, le azioni assumono un determinato valore a seconda di quali persone le attuano: io non posso nè voglio garantire per altri amministratori o per altre cooperative fuori dalla mia esperienza e conoscenza, ma ho voluto esporre la prova pratica e certa che se una educatrice è seria, competente, preparata, poco importa se ha un contratto da dipendente pubblico o di socia di cooperativa, il risultato sarà soddisfacente in egual misura, nell’interesse del bambino e per la tranquillità di mamma e papà.

Emanuele Ulisse, capogruppo di maggioranza, Occhiobello

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