Politica
3 Febbraio 2012
Dovrà restituire 65 euro. L’avvocato del consigliere: “I documenti dimostrano la correttezza dell’operato”

Tagliani: “I rimborsi di Tavolazzi sono irregolari”

di Marco Zavagli | 4 min

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Le richieste di rimborso “risultano irregolari”. E Tavolazzi sarà costretto a risarcire quanto secondo il Comune di Ferrara non è dovuto. Ossia 65 euro. Oltre a far fronte alla relativa segnalazione all’autorità giudiziaria. Sono le conclusioni degli accertamenti svolti in seguito all’interpellanza sui rimborsi chilometrici chiesti da Valentino Tavolazzi e ritenuti illegittimi dai consiglieri del Partito democratico Francesco Portaluppi e Simone Merli (vai all’articolo).

Nella risposta protocollata ieri e inviata oggi dalla portavoce del sindaco anche alle altre redazioni, si fa sapere che l’amministrazione ha dato il via alle procedure per il “recupero di quanto versato in eccesso, mentre è stata inoltrata apposita segnalazione alla competente procura della repubblica di Ferrara perché verifichi la eventuale sussistenza di ipotesi di reato”.

Questo dopo il parere dell’ufficio affari legali del municipio e di quelli dell’ufficio personale e dell’anagrafe, che hanno esaminato le carte presentate da Portaluppi e Merli. Alla voce “Rimborsi non dovuti e/o duplicati”, in primis viene contestato il rimborso per le sedute della seconda commissione consigliare Statuto (convocate il 24 settembre 2009 alle ore 15.30 e alle ore 18): Tavolazzi ha chiesto il doppio rimborso spese di viaggio da Francolino per entrambe. Viene poi la visita alla mostra di Palazzo dei Diamanti del 17 marzo 2010, per la quale il consigliere ha chiesto il rimborso di viaggio: non rientra fra le fattispecie dell’art. 84, comma 3, del Tuel. “Questo – scrive il sindaco Tiziano Tagliani – è l’orientamento della Corte dei Conti: «Agli amministratori che risiedono fuori del capoluogo del comune ove ha sede il rispettivo ente spetta il rimborso per le sole spese di viaggio effettivamente sostenute per la partecipazione ad ognuna delle sedute dei rispettivi organi assembleari ed esecutivi, nonché per la presenza necessaria presso la sede degli uffici per lo svolgimento delle funzioni proprie o delegate»”.

La terza e la quarta commissione consiliare si sono effettivamente svolte contemporaneamente il giorno 26 ottobre 2010, “quindi spetterebbe – si legge nella risposta di Tagliani – al consigliere un solo rimborso per il viaggio, anziché due, come richiesto dallo stesso”.

Si contesta poi la legittimità degli altri rimborsi richiesti successivamente al trasferimento – richiesto il 23 ottobre 2010 – della residenza da Francolino a via Calcagnini, in centro. Tavolazzi da allora (29 ottobre, 30 novembre 2010, 31 gennaio 2011, 2 marzo, 6 aprile, 31 maggio, 5 luglio, 13 settembre, 6 ottobre, 10 novembre) risulta avere dichiarato e sottoscritto i moduli qualificandoli residente in via Calzolai n 184, frazione Francolino (anziché in centro, ndr); ai fini dei rimborsi previsti dall’art. 84, 3° comma, citato “per recarsi dalla propria abitazione alla residenza municipale e viceversa”. In totale quindi dodici rimborsi non dovuti: fanno 65 euro.

Secondo l’ufficio legale contattato dal sindaco “appare prevalente, ai fini della verifica di legittimità delle richieste di rimborso, «la residenza anagrafica» in via Calcagnini. E questo quanto “la stessa è stata recentemente attribuita a seguito di richiesta dell’interessato e non d’ufficio”, ed è accompagnata dalla richiesta del consigliere Tavolazzi ed ottenimento dei permessi di accesso al centro storico per due autovetture; nessuna riserva o richiesta di mantenimento di un “domicilio” in via Calzolai è stata proposta dall’esponente di Ppf 5 Stelle, come pure previsto dall’art 44 del codice civile, sicché l’abituale dimora ex lege si presume esser quella di via Calcagnini”.

La risposta esamina anche quanto avvenuto dopo l’interpellanza del Pd. E va a spulciare le dichiarazioni fatte da Tavolazzi alla stampa, nelle quali il consigliere afferma “di aver sempre mantenuto, quale fatto notorio, la sua «abituale dimora in via Calzolai 184» a Francolino;  chiedendo che il riscontro di ciò avvenisse immediatamente mediante interpello dei residenti prossimi in Francolino, tra i quali lo stesso consigliere comunale Talmelli”. A verificare quelle parole ci ha pensato il dottor Donato Benedetti, che ha chiesto agli uffici dei servizi anagrafici il relativo riscontro. Qui si è mossa la dirigente, Arianna Zanelli, che ha mobilitato la polizia municipale.

Da un primo riscontro è emerso che, sentita una vicina di casa del consigliere Tavolazzi in via Calcagnini, “l’appartamento in oggetto è stato occupato per sette/otto mesi da un ragazzo che, pare, si sia trasferito altrove da pochi giorni” concludendosi per una probabile dimora in Francolino.

A questo punto si è chiesta a Tavolazzi una ulteriore riprova della sua effettiva residenza in centro. Lui, il 12 gennaio scorso, ha dichiarato all’anagrafe, “contrariamente a quanto comunicato ai mezzi di informazione” – sottolinea la risposta di Tagliani -, che «è una sua ferma intenzione di mantenere la residenza in via Calcagnini, considerata prevalente rispetto a quella in via Calzolai, dove risiede la moglie e dove ha sede la società della quale è socio»”. Le lunghe assenze da via Calcagnini sarebbero state giustificate “per un sinistro stradale accorsogli, ferie e frequenti viaggi di lavoro”.

Queste dichiarazioni, unite all’esame delle bollette delle utenze, hanno dato conferma della residenza in via Calcagnini.

Il sindaco si premura infine di scrivere che al momento, “nessuna richiesta di contatto è intervenuta da parte dell’ufficio legale del Movimento 5 stelle”. Probabilmente perché si aspetta che qualcosa si muova in procura. Sul punto l’avvocato di Tavolazzi, Carmelo Marcello, si dimostra più che tranquillo: “non abbiamo alcun timore. Riteniamo di poter dimostrare, con l’esibizione di tutti i documenti necessari, la correttezza dell’operato del consigliere e la legittimità dei rimborsi e del permesso ztl”.

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