Il tribunale di Rovigo ha ammesso la costituzione di parte civile per i comuni di Goro e Mesola, per la Regione Emilia-Romagna, per il Parco del Delta del Po e per la Provincia di Ferrara. Con loro anche un novero di associazioni ambientaliste come Legambiente, Wwf, Greenpeace e Italia Nostra.
È la prima vittoria delle parti ferraresi, assistite dagli avvocati Carmelo Marcello (Goro e Mesola), e Riccardo Venturi (Delta e Provincia) e Mariano Rossetti del foro di Bologna (Regione Emilia-Romagna) all’udienza preliminare sulla vicenda della centrale Enel di Porto Tolle.
Il giudice Alessandra Testoni ha accolto inoltre le costituzioni di Ariano Polesine, Loreo, Porto Viro, Rosolina, del parco del Delta e della Provincia di Rovigo. Bocciata invece quella dell’associazione di consumatori Aduc, per un difetto di legittimazione insito nel suo statuto.
La materia del contendere riguarda il presunto inquinamento scaturito dalla centrale di Porto Tolle dal 1998 al 2002, che avrebbe provocato in maniera massiccia patologie all’apparato respiratorio nei bambini fino ai 14 anni del Delta del Po. Nel raggio di 25 chilometri dalla struttura, infatti, si sarebbero riscontrati incrementi di asma e altre affezioni bronchiali dell’11 al 16%. Secondo la pubblica accusa, sostenuta dal pm Manuela Fasolato, la centrale doveva essere adeguata alle normative vigenti in materia ambientale.
Per non aver ottemperato a quei dettami e non aver quindi abbattuto le emissioni nocive il pm – che sostiene la correlazione tra inquinamento e insorgenza di patologie respiratorie – ha chiesto il rinvio a giudizio per omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro di dieci persone, tra amministratori Enel ed ex direttori della centrale di Porto Tolle.
L’udienza preliminare è stata aggiornata a martedì 17, quando parleranno le parti civili. Altre date sono state fissate per il 7 e il 14 febbraio.