Una rinuncia volontaria e irrevocabile, quella del consigliere comunale Ppf/M5S Valentino Tavolazzi, a partire dall’1 gennaio “e per tutta la consigliatura rimasta “a gettoni, rimborsi ed indennità a qualsiasi titolo riconosciuti ai consiglieri comunali”. Una decisione che fa seguito all’interpellanza presentata (e trasmessa alla procura) dai consiglieri Pd Portaluppi e Merli del Pd contro il consigliere di Ppf su presunti “illecito contabile o reato commesso da un pubblico ufficiale nell’esercizio delle proprie funzioni (vai all’articolo), riguardanti proprio i rimborsi chilometrici di Tavolazzi, e l’autodifesa dello stesso ex city manager che avrebbe smontato l’accusa (vai all’articolo) e deciso di adire alle vie legali (vai all’articolo).
Ma soprattutto una decisione, come spiega Tavolazzi nella comunicazione formale che invierà domani al presidente del consiglio comunale, che arriva in “coerenza con quanto proposto in consiglio comunale” lo scorso 20 dicembre. Comunicazione con la quale Tavolazzi si toglie qualche sassolino dalle scarpe, ricordando che proprio il 20 dicembre Progetto per Ferrara aveva presentato in consiglio comunale una risuluzione sul taglio dei costi della politica “come atto concreto di responsabilità della classe politica, nel momento in cui si accingeva a varare la manovra di bilancio 2012”, che prevedeva 33,9 milioni di maggior prelievo a Ferrara. Con tale risoluzione Ppf proponeva la rinuncia da parte dei consiglieri, a partire dal 1° gennaio del 2012, “di gettoni e rimborsi, l’azzeramento delle indennità dei presidenti di circoscrizione, in coerenza con quanto previsto per i consiglieri, il dimezzamento degli stipendi a sindaco e assessori”.
“Invece di contribuire al dibattito sui costi della politica – spiega Tavolazzi – il gruppo di maggioranza Pd presentava in aula il 21.12.11 un emendamento “buffonata”, respinto in quanto illegittimo, avente ad oggetto il denaro sperperato e scaricato sui cittadini nel 2002, dall’allora vice sindaco Tiziano Tagliani, al solo scopo di liberarsi senza giusta causa del city manager scomodo. Mentre il giorno successivo (22.12.11), in spregio al dibattito in corso in consiglio comunale, il Pd organizzava nella saletta adiacente una conferenza stampa sui presunti rimborsi illegittimi del consigliere Ppf, tesa a distogliere il dibattito cittadino dalla manovra di bilancio 2012 e dai costi della politica. Il 22.12.11 il Pd ed altri gruppi di maggioranza ed opposizione, votavano contro la risoluzione Ppf su tagli della politica”.
Nella stessa comunicazione di rinuncia di rimborsi, gettoni e indennità, Tavolazzi chiede “che i risparmi conseguenti (circa 15 mila euro) siano destinati alla riduzione dell’aumento di addizionale Irpef per le famiglie a reddito più basso”, riproponendo infine l’istituzione della segreteria unica dei gruppi consiliari “come previsto nella risoluzione Ppf bocciata dal Pd, ed il contestuale reimpiego in altri settori comunali del personale, attualmente addetto, che si libererebbe”.