Lettere al Direttore
31 Dicembre 2011

Congresso Pdl, la replica ad Orsatti

di Redazione | 2 min

La lettera di Orsatti, con cui cerca di giustificare la scelta autolesionista dei c.d. ‘Liberi e Forti’ ripropone ancora una volta la stanca litania di una volontà di annientamento della componente ex Forza Italia, che però è  smentita dai fatti.

1. E’ un dato di fatto che nel nuovo coordinamento provinciale gli ex An sono in minoranza e gli ex Fi in maggioranza, anche se a nessuno importa più di questa distinzione. Come ha detto il segretario Alfano, adesso siamo tutti 100% Pdl.

2. E’ un dato di fatto che la prima importante nomina fatta da Cimarelli, d’intesa con il suo vice Toselli, sia stata quella di Carlos Dana a coordinatore comunale di Ferrara. Ricordo a Orsatti che Dana è un esponente storico di Forza Italia.

3. E’ un dato di fatto che la maggioranza dei coordinatori comunali della provincia di Ferrara siano di provenienza Forza Italia.

4. E’ un dato di fatto che la componente dei Popolari Liberali (area Giovanardi) rappresentata da Rossano Scanavini, certo non vicina agli ex An, sia entrata nel coordinamento provinciale con due rappresentanti e collabori senza problemi alla nuova gestione del partito. Idem per la componente vicina a C.L.

5. E’ un dato di fatto che a Orsatti era stato proposto di svolgere l’incarico di responsabile del settore organizzazione, il più importante del partito,ma che lui ha rifiutato; che a lui e Levato era stato offerto di entrare nella lista bloccata dei 15, ma che loro hanno rifiutato; che personalmente il senatore Balboni  ha ripetutamente e per mesi sollecitato sia Dragotto che Orsatti ad attivarsi per il tesseramento, ricevendo solo risposte vaghe e disimpegnate.

Questi fatti dimostrano che in realtà non c’è mai stata alcuna volontà di annientare nessuno, semmai c’è stato il tentativo, fallito, portato avanti con arroganza da una piccola minoranza che voleva prevaricare la stragrande maggioranza che si era riconosciuta in Cimarelli. La nascita dei gruppi autonomi aveva lo scopo dichiarato di far saltare il congresso, ma gli è andata male. Potevano presentare una loro lista, ma non lo hanno fatto per non farsi contare. Pretendevano 15 componenti su 30 avendo massimo il 5% degli iscritti con la minaccia di uscire dal partito… ma questa non è democrazia interna, questo non è rispetto delle regole, questa è vecchia politica che giustamente Cimarelli e la sua maggioranza hanno rifiutato.

Adesso verso chi vuol lavorare nel nuovo Pdl le porte sono sempre aperte. Verso chi cerca solo la polemica per nascondere la propria irrilevanza politica ci rimettiamo al giudizio degli elettori.

Matteo Fornasini, portavoce del senatore Alberto Balboni

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