La ventennale vicenda del Palaspecchi si avvia ad una soluzione? Se così sarà, lo si dovrà anche al “momento fondamentale” (questa la definizione dell’assessore all’Urbanistica e edilizia Roberta Fusari) di ieri mattina: la sottoscrizione dell’accordo tra Comune, Società di trasformazione urbana ‘Ferrara Immobiliare spa’ ed il privato Ferrara 2007 srl.
La Stu, costituita nell’ottobre 2007, e al 100% di proprietà del Comune, ha proprio come obiettivo la riqualificazione e il recupero urbanistico, oltre che del Palaspecchi, dell’ex Mof di corso Isonzo, dell’area della Darsena e dell’ex palazzina Amga-Agea di via Bologna 13, oggi sede del comando della Polizia Municipale. Ferrara 2007 srl è invece l’unico soggetto privato proprietario del Palaspecchi, ed oggi in Municipio era rappresentata da Luca Parnasi.
“Questo è un passo avanti notevole – ha spiegato il sindaco Tiziano Tagliani – nella soluzione di un problema ormai storico e dalla valenza urbanistica, politica ed anche sociale, poiché rientra nel rilancio della periferia. Finora la Stu ha redatto il piano di riqualificazione, ma si è dovuta fermare di fronte alla definizione urbanistica”.
Occorreva infatti variare la destinazione d’uso dell’area, e così ha fatto nei mesi scorsi la giunta approvando il Piano, trasformandola da pubblica a privata. In questa maniera, l’area è incrementata di valore per quasi 14 milioni e 490mila euro, e i privati si sono di conseguenza impegnati ad eseguire e cedere al Comune lavori per un importo pari al 35% di tale aumento (circa 5 milioni e 210mila euro), che consisteranno nel realizzare, in una palazzina del comparto Palaspecchi, i nuovi uffici della Municipale.
L’accordo va precisamente a disciplinare gli obblighi assunti dal privato: entro tre anni dalla firma della convenzione contenuta nel piano di riqualificazione (prevista nel giro di sei mesi), Ferrara 2007 realizzerà la nuova sede, dunque entro la metà del 2015. Come ha ricordato Tagliani, l’intenzione del Comune sarà quindi quella, una volta liberato e riqualificato, di “valorizzare l’immobile di via Bologna”.
Gli interventi sul Palaspecchi, in ogni caso, non si limiteranno alla nuova sede della Polizia. Parnasi, dopo una sviolinata all’amministrazione (“sono sorpreso dalla capacità tecnica e di tener fede agli impegni, non siamo abituati”), ha spiegato che al termine di tutti i lavori, per i quali prevede un investimento di almeno 50 milioni e non oltre tre anni di tempo, l’area presenterà quattro tipi di categorie merceologiche: uffici, commercio, residenziale sociale e residenziale libero. Tra l’altro, saranno demoliti il “ponte” su via Alessandro Tassoni e, una volta superatolo questo (immaginando di provenire da via Beethoven), quelli che si osservano sulla propria destra e si affacciano dunque sulla stessa via Tassoni per lasciare posto ai nuovi edifici residenziali.
La sede della Municipale e il resto dell’intervento, insomma, dovrebbero terminare quasi nello stesso periodo, e a quel punto non si parlerà più di Palaspecchi (“li toglieremo, ed opereremo secondo i dettami della bioarchitettura”), perché alla nuova vita dell’edificio dovrà corrispondere un nuovo nome, “magari da individuare – prosegue il costruttore romano – attraverso un concorso”. Data la dimensione dell’investimento, Parnasi ovviamente si aspetta di vendere: “Già ci stiamo muovendo e stabilendo contatti per quanto riguarda la parte commerciale e direzionale, mentre per quelle residenziali faremo un lavoro molto attento nei confronti della città”. Traduzione: non sarà facilissimo convincere tanti ferraresi a comprare casa lì.
Per concludere, una battuta sulla Spal: acquisterà anche quella, come vogliono alcune voci? “Intanto partiamo con questo, che già mi sembra un investimento importante – sorride il giallorosso Parnasi – poi, se i tifosi spallini si impegnano a comprar casa all’ex Palaspecchi, allora l’accordo è già fatto”.
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