Eventi e cultura
28 Novembre 2011
Folco Quilici presenta il docufilm sul gerarca ferrarese

Balbo “colonialista intelligente”

di Redazione | 3 min

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Anna Maria Quarzi e Folco Quilici

“Italo Balbo venne allontanato dal regime poiché contrario al nazismo e all’alleanza con Hitler, fu esiliato da Mussolini in Libia”. Alla sala gremita del cinema Apollo Folco Quilici ha presentato venerdì il docufilm “L’ultimo volo”, una ricostruzione dell’ultimo periodo della vita del gerarca fascista volta a indagarne la morte sospetta.

Il grande maestro ferrarese, impegnato per questo progetto sia alla sceneggiatura che alla regia, perse il proprio padre nello stesso incidente aereo mostrato dalla pellicola: Nello Quilici infatti era a bordo del velivolo pilotato nel 1940 da Balbo, abbattuto per sbaglio dal fuoco amico della flotta italiana, mentre sorvolava Tobruk. Il filmato è stato realizzato a seguito di lunghe ricerche nell’archivio dell’Istituto Luce, i cui reperti si associano a spezzoni ricavati da analoghe fonti inglesi, americane e francesi. La vicenda di Balbo in Italia non viene approfondita, la ricostruzione mostra unicamente il “personaggio internazionale”: premiato da Roosevelt, acclamato in America Latina, ospite dei grandi nomi dell’aeronautica mondiale in Libia, e infine coinvolto in una tragedia mai completamente chiarita. “Mi auguro che dopo tanti anni si possa in questa occasione rompere la bolla di cristallo che ha congelato il nome di quest’uomo – ha commentato Quilici introducendo il video -. Italo Balbo resta ferrarese, e vorrei che questa città non lo considerasse più un estraneo”.

Anna Maria Quarzi, direttrice dell’Istituto di storia contemporanea – nonché presidente del Lions Club Diamanti, promotore dell’evento – ha voluto sottolineare al pubblico la “complessità di questa figura, squadrista oltre che uomo carismatico”, ma sul tema tra lei e Quilici è nato un piccolo diverbio, subito ricomposto. Citato da Anna Maria Quarzi l’omicidio di Don Minzoni, Quilici ha infatti voluto sottolineare “come per quel reato Balbo sia stato assolto tre volte”.

A prescindere dalla biografia sicuramente da approfondire del personaggio storico, stupisce comunque come, in un documentario realizzato nel 2011, possa ancora trovare posto l’ossimoro “colonialismo intelligente”. Ripercorrendo le attività svolte da Balbo come governatore della Tripolitania, della Cirenaica e del Fezzan, la voce narrante del filmato spiega come “l’esperienza africana sia stata per lui un’occasione per ottenere nuovi successi”. Il “colonialismo intelligente” è annoverato tra questi, quasi non siano valsi a nulla anni di studi storici, sociologici e psicologici volti a dimostrare l’epidermizzazione dell’inferiorità causata nei colonizzati dalla relazione gerarchica con i coloni. Il pubblico in sala si è dimostrato comunque molto interessato all’argomento, a quali e quanti interventi architettonici e urbanistici il fascismo ha lasciato in eredità ai popoli che ha sottomesso. È stato infatti ricordato – causando la risata comune – come nelle città libiche esistano tuttora interi quartieri simili in tutto e per tutto a Tresigallo.

Rispetto alla morte di Balbo non sono emersi nuovi dati, “L’ultimo volo” prova però ad immaginare quali scenari avrebbero potuto aprirsi se l’incidente non fosse mai avvenuto. Le piste percorse dall’ucronia sono due: il governatore fascista viene associato a Charles de Gaulle, a causa dei buoni contatti che aveva continuato a mantenere con gli Stati Uniti – i quali avrebbero potuto pensare a lui per contrastare Mussolini -; si propone inoltre l’ipotesi che Balbo avrebbe potuto avere allacciato segretamente dei rapporti con i Giovani Colonnelli, movimento indipendentista egiziano contrario all’occupazione inglese.

Seguendo quest’ultima pista il video suggerisce come l’aviatore italiano avrebbe potuto, se fosse rimasto in vita, riuscire nell’azione offensiva che fu poi portata a termine dal tedesco Erwin Rommel.

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