Lettere al Direttore
13 Novembre 2011

L’anno che verrà

di Redazione | 3 min

Buongiorno a tutti, sono un simpatizzante del gruppo che sta emergendo a Lagosanto, movimento 5 stelle per chi non lo conoscesse, ma soprattutto sono un papà di due creature che frequentano la nostra sgretolata scuola.

Sgretolata è un termine che sta ad evidenziare, non tanto la struttura materiale in essere, ma tende a colpire lo spirito che ad oggi purtroppo rasenta essere sempre più liquefatto e rarefatto, creando discrepanze verso l’interno della struttura stessa, cioè il dentro.

L’altro giorno tanto per raccontarvela sono stato all’assemblea per eleggere i rappresentanti di classe di mio figlio, parliamo scusate di scuole elementari.

Naturalmente oltre ad eleggere i rappresentanti si è parlato di progetti che investiranno la classe, quali gite e percorsi in genere, tutti finalizzati al raggiungimento formativo dei ragazzi..

Sono rimasto basito quando le maestre, hanno purtroppo descritto una situazione di totale disagio, causa una mancanza di fondi minimi indispensabili, per poter gestire il percorso scolastico con conseguente rischio effettivo di far saltare tutti i progetti.

Non a caso il senso civico di buona parte dei genitori, se non tutti, si è sentito coinvolto e il minimo comun denominatore che ne è saltato fuori è che al bisogno potrebbero considerare l’ipotesi di fare una colletta tra tutta la scuola.

Ma la domanda che ha preso slancio dal mio cuore e mi si è inalberata fino al cervello è: come può pensare Lagosanto di costruire una scuola nuova, che solo al primo stralcio (nido e materna), costerà 3.900.000 euro indebitando il paese per venticinque anni con una rata di circa 100.000 euro l’anno? Ed il secondo stralcio (elementari e medie) a quando?

Tutto ciò, come hanno fatto tanti genitori, porta solo ad una riflessione: come potranno fare scuola le maestre se una volta avventurati in quell’impresa titanica ci saranno, come si suppone, sempre meno fondi? Avranno i soldi almeno per i gessi?

Concludo dicendo che non ci sono vie di mezzo, chi vuole trova una strada, altrimenti si trova una scusa. Sarebbe troppo facile difendersi, a fatto compiuto, dietro lo scempio iniziato dal governo.

La giunta dovrebbe lavorare in controtendenza, contro lo sgretolamento del dentro delle istituzioni, che sono circa il 70% dei costi attuali di gestione, a nessuno importa l’estetica di facciata se poi non ci sono i gessi per far lezione o i pulmini per fare una gita.

Come sarà L’ANNO CHE VERRA’ quando imboccheremo quell’imbuto di danaro con la d maiuscola, come reagiranno i laghesi con quel fardello di debiti sulle spalle, come si riuscirà a fare scuola in maniera normale se ora si sta raschiando il barile?

Non si può pensare, che un nucleo famigliare (Lagosanto), che non ha soldi, possa sedersi a tavola, parlando di comprare scarpe e vestiti firmati, e nello stesso tempo aprire il frigo e vederlo vuoto.

I nostri avi oggi facciano scuola, portando l’insegnamento dell’ utilizzare al meglio quel che si ha ottimizzandolo e facendolo pesare il meno possibile alla collettività.

Un papà

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