Secondo giorno di incontri e proiezioni per Galacticon five, la quinta convention nazionale dedicata al telefilm Battlestar Galactica. L’entusiasmo di ospiti e organizzatori per questo incontro è grande, non è facile per i fan avere un’occasione per dialogare a tu per tu con i protagonisti della serie e gli appassionati, sparsi sul territorio della penisola, difficilmente hanno modo di frequentarsi di persona come invece avviene a Ferrara in questo weekend. L’universo che ruota attorno alle fiction, soprattutto se a tema fantascientifico, è variegato e diffuso ma per i “non addetti ai lavori” può spesso apparire un mondo chiuso, autoreferenziale, a volte anche poco comprensibile. Durante la sfilata sci-fi svoltasi venerdì sera lungo le vie del centro, composta di ragazzi vestiti da vulcaniani, piloti di navi spaziali, cyborg e altri personaggi clou della storia del cinema di genere, non sono stati pochi i passanti che si sono fermanti perplessi di fronte a spade laser, armature riflettenti e cinturoni portati a vista. “Siamo già carnevale?” è la domanda che ironicamente si è sentito ripetere più volte anche Simone Scopa, il ragazzo ferrarese che ha “portato” per il secondo anno consecutivo l’iniziativa nella propria città.

“Il format della convention è molto comune nei paesi anglosassoni, anche in Germania, ma in Italia non è molto conosciuto. È un evento strutturato per i fan ma anche per i professionisti del settore: oltre agli eventi più commerciali e di intrattenimento (proiezioni, sfilate, tornei) ospita confronti tra attori, registi, doppiatori, i quali possono discutere dall’attuale sistema di produzione cinematografica e televisiva, affrontare criticità e proporre nuove idee”. Da questo punto di vista uno degli appuntamenti più interessanti del Galacticon five è sicuramente la tavola rotonda “WebSeries: il futuro e il presente dei telefilm”, organizzata da Itasa, svoltasi sabato mattina presso le Grotte del Boldini.

Itasa (per esteso Italian Subs Addicted) è una community che si occupa, senza scopo di lucro, di fornire sottotitoli in italiano a più di 300 serie straniere. “Anche in un Paese come il nostro, abituato a un doppiaggio eccellente – racconta il revisore soprannominato Zefram Cochrane -, cresce il numero di persone che preferiscono ascoltare i film e i telefilm in lingua originale, o che magari non hanno intenzione di attendere i tempi lunghi della televisione, che importa le serie – quando lo fa – magari a distanza di anni. Il servizio che noi prestiamo loro non è retribuito ma è di altissima qualità, tanto che Itasa è stata premiata con il “Macchianera Award” come migliore blog che si occupa di televisione. I nostri traduttori sono degli appassionati, e per questo spesso il frutto del loro lavoro è migliore di quello dei traduttori ufficiali, che non conoscono a fondo i personaggi e non riescono a caratterizzarne il linguaggio”.

Il circuito di chi non intende aspettare l’uscita del telefilm preferito sui tradizionali canali nazionali si allarga sempre più velocemente, ma in Italia si muove per ora sul confine labile tra legalità e illegalità. Scaricare le puntate da internet infatti è illegale, tuttavia proporre dal web i soli sottotitoli non lo è. “Non sono sicuro, credo bisognerebbe pagare i diritti di traduzione, ma spesso gli adattamenti ufficiali prendono spunto da chi prima ha già lavorato ai sottotitoli, per questo riusciamo a continuare a lavorare senza problemi”, spiega sempre Cochrane.

Tra gli argomenti di cui più spesso si sente chiacchierare in questo weekend, nelle sale del cinema Boldini ribattazzate per l’occasione “Pegasus” e “Galactica”, anche la tassa recentemente imposta dalla Siae sulla pubblicazione on line dei trailer dei film. Non solo costumi alieni e giochi da tavolo al Galacticon Five quindi, ma anche l’opportunità di riflettere sul presente e il futuro della produzione e della fruizione di contenuti video.