Lettere al Direttore
1 Ottobre 2011

Orbit, partiamo dalla fine

di Redazione | 2 min

Partiamo dalla fine, e cioè dalle analisi commissionate dal Comune alla ditta privata SGM dalle quali risulta, senza nessun dubbio, l’effettiva presenza di amianto nei rifuti. La stessa ditta ipotizza, in ultima analisi,che ve ne sia anche all’interno dei cumuli, concludendo che solo dopo la separazione dell’amianto dal resto dei rifiuti è possibile considerarli come rifiuti speciali non pericolosi.

L’amministrazione comunale, infatti, commissionando queste ultime analisi, che integrano quelle effettuate da CMV per la ricerca di diossine (con un preciso test per l’ammissibilità in discarica), ha acquisito ulteriore conferma della quantità di amianto esistente, pari al 13-14% presente “nell’eluato acquoso ricavato”, così come le stesse analisi di CMV che indicavano il rifiuto come “speciale pericoloso” smaltibile in un impianto di discarica per rifiuti speciali pericolosi con apposito codice di caratterizzazione (CER).

Chi garantisce che rimuovere quei cumuli non dia luogo ad un danno ambientale superiore a quello già prodotto? Se campionare i rifiuti ha richiesto procedure di massima sicurezza (come risulta dalle foto dei prelievi), occorrerà prestare la massima attenzione agli effetti che si avrebbero sulla salute dei cittadini e dell’ambiente. Poichè la doppia copertura di amianto si è sbriciolata, con l’effetto combinato dell’incendio e del conseguente crollo, le fibre di amianto, di dimensioni microscopiche, si sono miscelate al resto dei rifiuti e non è materialmente possibile separarle. Ragion per cui, a nostro avviso, tutto il rifiuto è da considerarsi pericoloso come da documento dell’usl del 14 settembre del 1999.

Evidenziamo inoltre che non è ancora stato possibile attribuire la reale proprietà dei rifiuti e che ad oggi non vi è agli atti nessun nulla-osta da parte di ARPA circa le conclusioni sulle ultime analisi effettuate.

E’ fondamentale trovare soluzioni condivise per risolvere nel migliore dei modi questo annoso e grave problema, avendo presente che la questione fondamentale è quella di salvaguardare il più importante dei ” beni comuni” e cioè la salute dei cittadini.

Ilaria Bigoni, consigliere comunale di SEL

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