Cronaca
10 Agosto 2011
I residenti segnalano odori di alcol denaturato e gomma bruciata che sembrano provenire dal petrolchimico

Esalazioni insopportabili in zona Barco

di Redazione | 3 min

Odori insopportabili che sembrano provenire dal polo industriale. A lamentarsi sono alcuni residenti del Barco, che hanno segnalato più volte la presenza di odori definiti “come di alcol denaturato”, di “gomma bruciata” o “di catrame”. Le esalazioni sono state rilevate in direzione est fino a Focomorto e a Villanova. I cittadini, per denunciare quello che sta diventando un disagio davvero insostenibile, si sono rivolti al consigliere della circoscrizione 3, Tommaso Mantovani (Ppf/MoV5stelle), che ne ha raccolto le istanze e solleciterà gli organi preposti a controllare e verificare l’origine del fenomeno.

“Intervengo mal volentieri sul petrolchimico – dichiara Mantovani in un commento inviato a estense.com – perché subito si dice strumentalmente che siamo “contro l’occupazione”. Ma non posso tacere che per la terza volta alcuni abitanti del Barco mi hanno segnalato la presenza di odori insopportabili. Purtroppo, come comunicatomi dal dottor Gasparini, dei “Medici per l’Ambiente e per la Salute”,  sull’inquinamento olfattivo la normativa è molto vaga. Ma questo non significa, ovviamente, che non vi siano emissioni ed immissioni di particelle nell’aria che portano l’odore al nostro naso”.

Ma perché questi abitanti si sono rivolti a un consigliere di circoscrizione, per segnalare la presenza delle esalazioni? Come operano in questi casi gli organi e le istituzioni preposti alla tutela della salute pubblica? “Ad una signora – riferisce Mantovani – è stato consigliato di cambiare casa…Ma un nuovo acquisto non è fattibile , quando si è in pensione o si è senza lavoro perché si soffre, guarda caso, di Mcs (sensibilità chimica multipla). E ancor meno se questa malattia, che a Ferrara presenta il maggior numero di casi in regione,  è minimamente riconosciuta come invalidante dal servizio sanitario regionale”.

“Ci sono stati 2 accordi di programma tra enti locali e aziende del petrolchimico, nel 2001 e nel 2008 – ricorda il consigliere – ma a quanto pare per la sicurezza dei lavoratori e per la tutela ambientale è stato fatto ben poco, se la Procura ha dovuto intervenire recentemente sulle torce di emergenza, concedendo ancora un anno alle aziende per mettersi in regola con le emissioni.  Già nel marzo 2010 in circoscrizione 3 ci era stato comunicato che Arpa non ha più una centralina di monitoraggio dell’aria all’interno del polo industriale, perché quella prima presente è risultata obsoleta. Forse potrebbero provvedere le aziende interne che hanno utili in attivo, magari invece di dispensare cospicui “premi-produzione”, che stridono con una poco chiara crisi produttiva e con la riduzione del personale”.

La preoccupazione per la salute di lavoratori e cittadini, dopo segnalazioni come queste, è inevitabile. “Soprattutto – conclude Mantovani –  in un contesto in cui, tra la popolazione del Barco, risultano due clusters (“concentrazioni”) di tumore al polmone superiori alla media. Sono “significativi al 90%”, che in statistica vuol dire che sono molto attendibili, perché rilevati su campioni di diverse centinaia di cittadini”.

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