Eventi e cultura
21 Luglio 2011
Edizione ancora più ricca dal 19 al 28 agosto grazie alle sinergie realizzate da Comune e organizzatori

Al Buskers Festival la carica dei 1200

di Redazione | 8 min

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Saranno circa 1200 i musicisti della 24ma edizione del Ferrara Buskers Festival. Un esercito suddiviso in 300 gruppi di artisti accreditati e nei 20 buskers invitati ufficiali, fra cui figurano anche le quattro formazioni provenienti dall’Olanda nazione ospite. Un’edizione ancora più ricca delle precedenti in termini numerici, qualitativi e di contenuti. Lo hanno spiegato gli organizzatori in un’affollata conferenza stampa alla quale erano presenti i rappresentanti delle istituzioni – sindaco e vice sindaco in testa – degli enti, delle associazioni e dei privati che a vario titolo hanno contribuito quest’anno alla realizzazione della rassegna che dal 20 al 28 agosto (con anteprima il 19 a Comacchio) trasformerà Ferrara in una città per suonare.

Proprio la sinergia e la rete di relazioni costruita tra diversi soggetti rappresenta il tratto distintivo della manifestazione, ancora in grado di produrre idee nuove e progetti nonostante l’aver subìto tagli notevoli ai finanziamenti, passati dai 120mila euro di solo qualche anno fa ai 35mila erogati quest’anno dal Comune. “E’ un patrimonio di tutta la città – ha spiegato il vice sindaco e assessore alla Cultura Massimo Maisto – che è riuscito a realizzare quest’anno una maggiore sinergia con il mondo del commercio, rafforzando inoltre il ruolo della nazione ospite e coinvolgendo sempre nuovi soggetti, come le biblioteche comunali, nell’arricchimento delle proposte. Il Comune ha aiutato l’organizzazione nella ricerca di sponsor e fijnanziamenti esterni e possiamo dire già ora che, visti i buoni risultati ottenuti, il Buskers Festival ci sarà anche nel 2012”.

Una conferma dettata anche dall’arrivo del main sponsor Hera, che assieme agli organizzatori sta lavorando al progetto “Ecofestival”, per ridurre l’impatto della rassegna in termini di sprechi e consumi, avviando la raccolta differenziata con l’ausilio del personale dell’associazione Ferrara Buskers Festival, distribuendo mappe delle fontanelle per incentivare il consumo dell’acqua di rete e altri accorgimenti nella direzione della sostenibilità ambientale.

Un anno di lavoro ha prodotto un’edizione che sulla carta appare fra le più intense e vivaci. Ben identificata dal manifesto ufficiale, scoperto in conferenza stampa dal direttore artistico Stefano Bottoni e dal sindaco Tiziano Tagliani. “Per la prima volta – ha detto Bottoni – abiamo affidato la sua realizzazione a una scuola olandese di grafica, con 1800 ragazzi che hanno partecipato. La scelta che abbiamo fatto risulta molto in linea con il tema dell’ambiente del progetto Ecofestival e dei colori ‘orange’ della nazione ospite”. Nazione ospite che manderà a Ferrara in visita ufficiale, il 23 e 24 agosto, il proprio ambasciatore.

“Nonostante il contributo economico annuale del Comune alla manifestazione sia notevolmente diminuito (da 120 mila a 35 mila euro) – ha spiegato il sindaco Tagliani – l’associazione Buskers Festival ha saputo mettersi in gioco e accettare la sfida di coinvolgere numerosi soggetti privati che oggi sostengono il Festival. Ringrazio tutti i soggetti pubblici e privati per aver dimostrato di saper raccogliere questa sfida e di essere riusciti a portarla avanti collaborando in modo forte e concreto”. Per l’assessore all’ambiente Rossella Zadro “lanciare quest’anno il progetto Eco-Festival è una opportunità importante che coinvolge le professionalità di aziende e mondo universitario, finalizzando il tutto ad impiegare al meglio le risorse, evitando sprechi e riducendo al minimo l’impatto ambientale di una manifestazione di grande portata”.  “Dietro a questo evento c’è un ‘gruppo’ che lavora fianco a fianco e non singoli assessorati” ha sottolineato l’assessore alle Attività Produttive Deanna Marescotti. “Questo modello operativo, che funziona e mette in rete risorse importanti, potrebbe essere applicato in modo ugualmente efficace a tante iniziative che si svolgono nella nostra città”.

Il sipario si apre venerdì 19 agosto a Comacchio, la splendida città lagunare, dove, come da tradizione, si svolge l’irrinunciabile anteprima. Vagabondando sui ponti e canali della “piccola Venezia”, lo spettatore si immergerà nella seducente atmosfera fatta di vibrazioni musicali ed effetti acustici, assaporando in anticipo un assaggio di ciò che dal giorno successivo accadrà a Ferrara.

Così, dal 20 agosto, inoltrandosi nell’espressiva cornice della città estense, sarà difficile non farsi trasportare dalle musicalità scivolanti dello swing parigino anni ’30 che il trio inglese “The Swing Ninjas” mescola con i ritmi jazz e retrò di New Orleans e con le armonie tipiche dell’immaginario zingaresco. Dal calore delle terre dell’Africa del Sud provengono invece gli “Ubuhle be Afrika”. A suon di tamburi, marimba e diversi strumenti a percussione, accompagnano canzoni e balli delle etnie che hanno dato origine al loro popolo, attraverso una performance intrisa di cultura e scenografia. Movimenti Xhosa si alternano agli stili Zulu, tra danze Tswana e la “gumboot dance”.

Costumi ispirati alle mode di inizio secolo scorso catapultano il pubblico in un viaggio tra le atmosfere retrò e i ritmi dello swing anni ’20, reinterpretati con maestria dalla “Cialtrontrio BigBanda”. Il trio marchigiano, vincitore del contest “Vota il tuo Baskers” nel 2010, ripercorre le emozioni sonore degli anni ’30 fino a proporre in chiave ironica le canzoni che hanno fatto la storia degli anni ’40 e ’50. Folk rock e word music sono invece i generi che esprimono gli effetti musicali degli “Ajelè”. Voci energiche, tonalità di influenza reggae e sonorità estrapolate dalle antiche ballate russe, danno vita ad uno spettacolo ricco di teatralità e coinvolgimento. Rock e divertimento sono gli ingredienti segreti dei “Gunshot”. Dalla Francia, l’Inghilterra e gli Stati Uniti, gli artisti interpretano il Rock’n’Roll anni ’50 attraverso una chiave originale, stravagante e imprevedibile.

La musica brasiliana in tutte le salse, contaminata di reaggae americano, black music,  jazz e rock è la base espressiva della “Banda C’Dzara”. Gruppo latino che riesce a trasformare i ritmi sudamericani della madre terra nelle passioni musicali del mondo. Ed internazionale è anche l’esperienza artistica di “Peter Jones & The Lazy Bandits”. Dalle strade di Cophenagen a quelle di tutta Europa, il quartetto raccoglie ogni giorno la sfida di esibirsi davanti agli spettatori casuali che incontra lungo il proprio cammino. Producendo, attraverso l’interazione con il pubblico, brani speciali impregnati di blues, folk e rock acustico. Stessa empatia e passione nei pezzi musicali dei “Microguagua”, la band che ha inventato la “mediterranea reggae-dub”, sperimentazione musicale che dal reggae produce un particolare stile acustico, fresco e pieno di energia positiva. Testi a sfondo sociale e “good vibration” per uno spettacolo unico.

Dalla passione per la musica celtica, contagiata dalle melodie del Sud Italia, nascono i “Brigan”. Tamburelli italiani si alternano al bodhràn, tamburo tipico della tradizionale musica irlandese e ad eterogenei strumenti a percussione, provenienti dallo stile nordico. E se capiterà di essere pervasi da un’irresistibile voglia di ballare, si tratta dell’ effetto “Trikosis”. La band olandese che diffonde tra le strade europee ritmi klezmer e melodie gipsy di tradizione gitana, intrecciando le performance sonore con il teatro e la comicità. Un ambiente onirico ed emozionale è invece quello ricreato dalla “Ibo Orchestra”. Opere melodiche mescolano la realtà con il sogno, tra tonalità popolari ed ammalianti suoni soavi del violino, la viola e il violoncello.

Il jazz delle origini con la carica swing immerge lo spettatore nell’intrigo musicale del trio internazionale “Oum Tcha”, mentre la jazz music, tra pulsazioni ritmiche e note intense, è frutto del carisma degli olandesi “The Maestro’s”. Il padre chitarrista accompagna le stravaganti note della batteria e la chitarra dei giovani figli, che compongono il gruppo con un esperto violinista e un capace bassista. La professionalità non è da meno neanche nelle esibizioni dei “Mariachi Peralta”, gruppo di sudamericani di diversa provenienza con abito da charro e cappello sombrero, che  portano on the road  la cultura e i ritmi del luogo natio. Strumenti di tradizione messicana si mescolano con gli stili tropicali e le danze più calienti. Dalla salsa alla bachata, e poi il merengue e il reggae ton, la cumbia e l’andino.

Impossibile, inoltre, non riconoscere la “chapman stick” di “Eliah”. Il solista dal sound esclusivo ha creato un vero e proprio genere musicale nuovo, che spazia tra funky, ”ambient” e psichedelico. Spiritualità ed energia sono la base dei “Payazen!Steim”. Altro quartetto olandese che con una particolare musica klezmer guida la folla in balli frenetici e ritmi impregnati di feroce melodia.

Se il Ferrara Buskers Festival è un covo di strumenti stravaganti ed originali, risalteranno alle orecchie i suoni forti ed incisivi delle chitarre resofoniche dei “Die Autobahnkapelle”. E alla vista la singing saw (sega), i flauti, ossa e cucchiai che conducono lo spettatore tra la rootmusic americana. Fuori da ogni canone musicale è anche “The Bottle Band”, la squadra di artisti polacchi, che suonano soffiando nelle bottiglie di vetro, disposte in scala. Una sperimentazione musicale innovativa e sorprendente. Che ha inoltre il vantaggio di essere eco-compatibile, dunque in linea con l’edizione del Ferrara Buskers Festival di quest’anno. Ammaliante e allo stesso tempo vigorosa è l’espressione sonora della “Vodku Band”. Sei musicisti ungheresi, armati di violino, clarinetto, sassofono, chitarra, flauto e percussioni riescono a creare situazioni sensoriali, dominate dalla vitalità e dall’allegria. Infine, ma non ultime, le “Brass Babes”: tre scoppiettanti musiciste accompagnate da un batterista, che si distinguono per la combinazione di strumenti a fiato, da cui viene fuori una confluenza di suoni latina, pop, esotica e jazz.

A fare da contorno alle esibizioni dei buskers, anche quest’anno sarà a disposizione dei più piccoli la divertente scuola del Microcirco. La compagnia della famiglia Ferraris organizzerà uno stage per i bambini dai 5 ai 12 anni, insegnando loro i fondamenti di alcune discipline circensi. Molte, inoltre, sono le iniziative collaterali, come il workshop di fotografia con Marco Caselli Nirman, che dal 20 al 22 agosto guiderà i partecipanti in un percorso didattico legato agli artisti di strada. Le iscrizioni sono aperte fino al 18 agosto. Insomma, le sorprese per il pubblico sembrano essere infinite. Oltre all’iniziativa che incoraggia l’utilizzo di mezzi di trasporto collettivi e il car pooling grande spazio sarà dato alla bicicletta, mezzo super ecologico, che più accomuna Ferrara con Amsterdam, capitale della nazione ospite. Inoltre, per favorire il soggiorno a Ferrara durante l’evento, sono state stipulate convenzioni con le strutture ricettive e grazie alla collaborazione con l’Agenzia Viaggi Estense sono stati creati pacchetti turistici ad hoc, che offrono numerosi vantaggi per i visitatori e soddisfano ogni tipo di esigenza. Per qualsiasi informazione si può cliccare sulla pagina web www.ferrarabuskers.com  nella sezione “Info turistiche”.

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