Lettere al Direttore
7 Luglio 2011

Conferenza dei capigruppo, la replica di Colaiacovo

di Redazione | 3 min

Martin Luther King, diceva “la mia libertà termina dove inizia la tua”, per il Consigliere Tavolazzi le sue prerogative non hanno nessun limite, neanche quando iniziano quelle dei colleghi.

Nelle ultime sedute del 15 e del 27 giugno della Conferenza Capigruppo, presente nell’ultima anche Tavolazzi, si era ipotizzato dopo una valutazione delle attività istituzionali in essere, di chiudere i lavori del Consiglio Comunale per la pausa estiva nella settimana del 18-22 luglio (ipotesi riportata nei verbali regolarmente trasmessi ai Capigruppo).

Pertanto la bozza di programma presentata nell’ultima seduta del 6 luglio teneva conto di tale indirizzo della Conferenza.

Il tema delle registrazioni delle Conferenze dei Presidenti dei Gruppi Consiliari è stato affrontato già molte volte.

Come ben sa il Consigliere Tavolazzi, tali sedute nelle scorse consiliature non venivano registrate, diversamente dalle altre sedute di Commissioni ex art 33 Regolamento Comunale.

Sin dall’inizio della Consiliatura in corso, ho dato disposizione di registrare le sedute dei Capigruppo e di consegnarle a richiesta, sino a quando la Conferenza dei Capigruppo nella seduta del 6 dicembre 2010 all’unanimità dei presenti, mi ha chiesto conto della norma ai sensi della quale consentivo la registrazione di tali sedute, con la conseguente possibilità che stralci di conversazioni informali venissero resi pubblici.

Verificato con il Segretario Generale l’assenza di norme di legge e regolamentari che prevedono la registrazione delle sedute dei Capigruppo, ho accolto la richiesta dei colleghi di non registrare le Conferenze dei Presidenti.

Il mio pensiero circa le registrazioni mi pare di averlo chiaramente reso palese con fatti concludenti, allo stesso tempo ho ritenuto doveroso ottemperare alle richieste fatte dai colleghi all’unanimità, escluso Tavolazzi, in assenza di norme che lo prevedano, di non procedere alla registrazione di sedute che hanno esclusivo valore organizzativo e quindi non pubblico.

Tutto questo Tavolazzi lo conosce bene, come sa bene ogni mia disponibilità ad accogliere un diverso orientamento unanime della Conferenza, lo stesso ha fatto una proposta di modifica del Regolamento, ben sapendo che il tema va normato, per poi abbandonarsi a considerazioni e critiche nei confronti del sottoscritto, colpevole di salvaguardare le prerogative dei colleghi che chiedono il rispetto delle regole.

Per completezza d’informazione riporto testualmente le conclusioni del Prefetto, da Tavolazzi ripetutamente richiamate, rispetto a tale vicenda:

“Deve altresì evidenziarsi che riguardo alla Conferenza dei Capi Gruppo; diversamente dalle Commissioni Consiliari, il T.U. n 267/00 nulla dice, rimandando completamente all’autonomia normativa e regolamentare dell’ente locale la relativa previsione e disciplina che, allo stato, non stabilisce espressamente nè la pubblicità delle sedute nè le modalità di verbalizzazione delle riunioni, evidentemente per attribuire all’organismo della Conferenza una struttura snella, tesa solo a facilitare e meglio organizzare l’attività del Consiglio e delle Commissioni, le sole indicate nel TUEL, le cui sedute sono sicuramente e doverosamente pubbliche, perché tali organi sono responsabili direttamente nei confronti dei cittadini.

In conclusione, sul punto specifico, si valuta, nel rispetto dell’autonomia dell’ente, l’opportunità che la Commissione per lo Statuto ed il regolamento del Consiglio definisca la questione, come previsto dall’art. 47 del Regolamento del Consiglio”.

Francesco Colaiacovo, presidente del Consiglio comunale di Ferrara

(da CronacaComune)

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