Cronaca
25 Giugno 2011
In dubbio l'apertura di molti plessi, meno sicurezza e disoccupazione. La denuncia dei sindacati

Scuole, piovono tagli sul personale Ata

di Redazione | 4 min

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“Dopo il taglio sugli organici dei docenti, ora la nostra Regione deve subirne uno analogo, ed altrettanto pesante, per il personale Ata”. È quanto annuncia un comunitario unitario delle organizzazioni sindacali, Uil esclusa.
Il quadro definitivo degli organici Ata delle scuole della nostra Regione è stato comunicato nell’incontro informativo che si è tenuto nella mattinata di mercoledì 22 giugno, presso l’Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia Romagna.

“Per il prossimo anno scolastico – riferiscono i sindacati -, ci è stata comunicata una riduzione di posti Ata pari a 728 unità (2.363 sono i posti tagliati nell’arco dell’ultimo triennio), in base alle note ministeriali ed a quanto previsto dalla Legge 133/08 (la cosiddetta “Riforma Gelmini”, ndr). Nel dettaglio si perderanno 6 posti di direttore servizi generali amministrativi, 139 posti di assistente amministrativo, 11 posti di assistente tecnico e 577 posti di collaboratore scolastico”.

Confermati dunque i tagli agli organici scolastici, a fronte di un progressivo trend positivo riguardo all’aumento della popolazione scolastica che, ormai da anni, si attesta su una media di circa 10mila unità in più all’anno. “In altri termini – evidenziano i sindacati -, più studenti, meno personale e meno servizi”.

Un quadro allarmante a livello regionale, che si riflette in una situazione altrettanto critica del contesto provinciale. Dagli ultimi dati diffusi, Ferrara si colloca al terzo posto con un -16% dell’organico, dietro Ravenna (-17,7%) e Parla (-17%). In termini assoluti, consiste in 59 addetti in meno rispetto all’anno appena trascorso. Tale riduzione riguarda 10 assistenti amministrativi, 2 tecnici e 47 collaboratori scolastici. Un taglio che rientra in un calo di 181 posti solo nel comparto tecnico amministrativo registrato nell’ultimo triennio.

L’esito di questi tagli, aggiunto a quello dei docenti (si stimano 79 insegnanti in meno ripartiti su scala provinciale), “metterà in dubbio – denunciano i sindacati – l’apertura di molti plessi, renderà precaria la sicurezza all’interno degli edifici scolastici, diminuendo i livelli di sorveglianza, peggiorerà il livello di funzionamento amministrativo. Proprio nel momento in cui, alla scuola dell’autonomia, si assegnano nuovi e più gravosi impegni”. E non solo. Tra le conseguenze di questo taglio, i sindacati prevedono come tale situazione “non garantirà il pieno ed efficace funzionamento della scuola in base a quanto previsto dagli ordinamenti, peggiorerà in modo irreversibile la qualità della scuola della nostra Regione, ripercuotendosi, di fatto,sulle esperienze più innovative e positive come il tempo pieno, non garantirà il diritto allo studio per tutti i cittadini in età e renderà sempre più difficile il processo di inclusione e di integrazione”. In altri termini, un organico scolastico ridotto “non garantirà – conclude la nota – più la scuola dell’eguaglianza dei diritti e lascerà molti lavoratori precari della scuola senza alcuna prospettiva di lavoro”.
Pertanto i sindacati chiamano in causa e sollecitano gli enti locali, la Regione, le forze politiche e le organizzazioni della società civile, “ad intervenire con iniziative concrete, per contrastare questo vero e proprio smantellamento della scuola pubblica e per garantire la necessaria qualità del nostro sistema scolastico”. L’inizio del nuovo anno scolastico pare dunque prefigurare “una scuola statale decimata – denunciato i sindacati -: questo è l’obiettivo che vuole raggiungere questo governo per indurre i cittadini ad orientarsi verso la scuola privata, alla quale continua invece ad erogare risorse”.

Nei prossimi giorni, fa sapere Fausto Chiarioni, segretario Flc Cgil, si avranno ulteriori notizie relative alla situazione del personale docente. Per questo è atteso l’incontro con l’Ufficio scolastico provinciale. “Il taglio annunciato – fa il punto il segretario Flc Cgil – rende assolutamente insufficiente il numero di insegnanti necessari a coprire il numero delle classi autorizzate, di cui sosteniamo l’esigenza di sdoppiarle. La situazione che si prefigura penalizzerà innanzitutto scuole superiori, medie e corsi serali. E inoltre – aggiunge Chiarioni – l’aumento di ore di cattedra assegnate supera l’orario stabilito a livello contrattuale: pertanto a breve valuteremo nel merito se avanzare ricorsi. Ciò che auspichiamo – conclude Chiarioni -, per il primo settembre, è un aumento del numero di posti sull’organico di fatto per garantire l’avvio regolare dell’anno”.

Il comunicato unitario si conclude con tre precise richieste, avanzate direttamente al ministro, al direttore dell’Usr e ai dirigenti scolastici: ovvero, rispettivamente, “sospensione immediata dei tagli di organico Ata, una piena assunzione di responsabilità che assicuri il ripristino di una quota compensativa in sede di organico di fatto e la esplicita denuncia di tutte le sofferenze, disfuzioni e il mancato rispetto delle norme di sicurezza, nonché la garanzia che non verranno violate le norme contrattuali del personale”.

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