Politica
9 Giugno 2011
Passi carrai a raso, per il Pd un balzello ‘geografico’

Tasse e coerenza

di Marco Zavagli | 3 min

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Il Pd protesta con veemenza contro la tassazione iniqua dei passi carrai. Non succede a Ferrara, dove il Comune continua a sottoporre a tassazione (Cosap) anche quelli “a raso” nonostante i dubbi di legittimità e il parere contrario della Cassazione (non sono soggetti a tassa o tariffa perché “non determinano un’occupazione visibile del suolo pubblico”). Succede a Biella, dove il Pd è all’opposizione in consiglio provinciale.

Ma Ferrara non è la sola vittima di questa singolare coerenza geografica. A farne le spese è anche Genova, la cui Provincia è governata dal centrosinistra. Insomma, secondo l’orientamento delle varie giunte Pd, il Canone per l’occupazione di suolo e aree pubbliche ai passi carrai presenta una visione bifronte: se si è al governo si pretende di imporlo anche ai passi “a raso” (quelli, cioè, che rimangono all’interno della proprietà privata e non occupano, quindi, suolo pubblico); se, invece, si è all’opposizione, allora diventa una “tassa ingiusta” e se ne chiede l’abolizione, invitando i cittadini a far ricorso.

Ma andiamo con ordine e partiamo da Ferrara. Il consiglio comunale – che applica il Cosap (nonostante i pareri contrari di Cassazione, Anci e del tributarista consultato dalla stessa amministrazione) anche ai passi a raso – ne discusse a inizio anno. Le due risoluzioni presentate da Io amo Ferrara e Progetto per Ferrara vennero congelata la prima e respinta la seconda, con l’impegno di discuterne in commissione. Da allora nulla è cambiato, salvo i ricorsi di privati contro il Comune e l’intenzione di Adiconsum di portare la questione davanti al Tar.

Arriviamo quindi a Genova. Il difensore civico, nelle sue relazioni annuali, rimbrotta per ben due volte l’amministrazione provinciale per l’applicazione del Cosap ai passi carrai a raso. In quella del 2008 parla di “forzatura” (leggi), mentre in quella del 2009 torna a sollecitare il centrosinistra ad esentare dal canone i passi “a raso”, citando leggi e sentenze della Cassazione (leggi). Eppure la giunta del presidente Alessandro Repetto (Pd) non ha cambiato rotta, nemmeno dopo i numerosi ricorsi vinti da cittadini e associazioni.

A Biella, invece, il Pd è all’opposizione. La giunta provinciale di centrodestra ha introdotto il Cosap per i passi carrai, escludendo però in questo caso, bontà sua, quelli “a raso” (leggi). Ecco allora che il Pd locale grida allo scandalo e rimprovera “la giunta Simonetti di aver deciso di introdurre la tassa sui passi carrai e sulla occupazione di suolo pubblico. Tradotto in parole semplici significa che cittadini e imprese pagheranno per poter accedere alla propria abitazione o azienda o se dovranno effettuare dei lavori di sistemazione e di ristrutturazione” (leggi). E per fortuna che la povera giunta Simonetti non ha osato tassare, come a Ferrara, quelli a raso.

Ma lo sconcerto dei democratici biellesi non finisce qui. L’indignazione piemontese arriva addirittura a portare la propria protesta contro “il centrodestra che mette le mani nelle tasche dei cittadini” fino a Roma (leggi) e si sponsorizza un “comitato contro la tassa sui passi carrai”, mettendo a disposizione dei cittadini un consulente legale e il modulo prestampato per presentare ricorso (leggi). Per inciso, proprio il sostegno che chiede l’Adiconsum a Ferrara per difendere i diritti dei cittadini che hanno deciso di fare ricorso contro il balzello imposto dalla giunta Pd.

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