Eventi e cultura
23 Maggio 2011
Venerdì 27 maggio a Libri tenacemente libri in Castello Estense

Massimo Cacciari a Ferrara

di Redazione | 2 min

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Massimo Cacciari

Sarà una conversazione con Massimo Cacciari a chiudere la prima parte del ciclo di appuntamenti in Castello, organizzati dall’Istituto di Studi Rinascimentali di Ferrara. Venerdì 27 maggio, alle ore 17 nella sala degli Stemmi in Castello Estense, il filosofo veneziano parlerà insieme a Marco Bertozzi della nuova edizione del De Ente et Uno di Giovanni Pico della Mirandola, pubblicata presso l’editore Bompiani, con prefazione di Marco Bertozzi e postfazione di Massimo Cacciari.

Durante l’incontro, in cui saranno presenti anche Raphael Ebgi e Franco Bacchelli, curatori del testo, si cercherà di mettere in luce il valore di quest’opera pichiana, poco nota, ma di primaria importanza nel contesto filosofico del Quattrocento. In queste pagine, infatti, Pico si confronta con i grandi problemi del pensiero metafisico e teologico classico, affrontandoli non solo con l’arditezza e l’originalità tipiche della sua produzione giovanile, ma anche con la rara lucidità teoretica e il vivo afflato religioso che caratterizzano il suo pensiero più “maturo”.

Come riassume Cacciari nella sua postfazione, per Pico, nel De Ente “il problema filosofico non è mai astrattamente separabile da quello teologico, ed entrambi non lo sono dal vivo della sua coscienza religiosa, tesa tra l’insopprimibile istanza di rappresentare l’Unità divina e il naufragio di ogni rappresentazione di fronte a ciò che eccede la stessa potenza del pensare”.

L’obiettivo principale di questo testo rimane la dimostrazione dell’unità di fondo tra la filosofia di Platone e quella di Aristotele – idea perseguita dal mirandolano sin dai primi anni di studio. Ma, come suggerisce Poliziano, amico intimo di Pico e dedicatario dell’opera, nel De Ente si viene a delineare un’idea di armonia più ampia, quella cioè tra il pensiero filosofico greco e la dottrina teologica cristiana. Problema senza dubbio decisivo; perché la concordia tra grecità e cristianesimo doveva costituire la base del vagheggiato sogno pichiano di una riunificazione del sapere universale.

Nella conversazione verranno anche messi in rilievo gli aspetti più attuali del pensiero di Pico. Alcuni degli spunti speculativi presenti nel De Ente et Uno, infatti, si ritrovano nel cuore della riflessione filosofica novecentesca; motivo che contribuisce ad alimentare il fascino di una delle figure più rappresentative del nostro Umanesimo.

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