Gentile Signor Simone Zucchelli,
Le assicuro che la salute dei cittadini sta molto a cuore al Sindaco di Ferrara che si preoccupa di far si che i suoi cittadini – tutti – siano tutelati e assistiti in strutture dignitose, confortevoli, ma soprattutto più moderne.
In questi mesi direttori sanitari, medici, esperti in campo medico sanitario, docenti della Facoltà di medicina, ecc…. si sono espressi (in tanti incontri organizzati in città e nelle varie feste del territorio comunale e provinciale, al Teatro Nuovo, in Sala Estense, sui giornali e la Tv locale) informando e approfondendo le motivazioni che hanno portato alla realizzazione del Nuovo Ospedale Sant’Anna: un ospedale di riferimento provinciale – che non può quindi essere baricentro al solo capoluogo – attrezzato con le migliori tecnologie e le specialistiche necessarie a garantire cure sempre più qualificate e definitive, un ospedale moderno efficace e sicuro con più specializzazioni, professionisti con esperienza e tecnologie in grado di trattare al meglio i pazienti più complessi.
Come Lei ben saprà sono molto pratico, non voglio tornare alla storia delle motivazioni e scelte: voglio guardare avanti pensando anche al benessere dei ferraresi e delle future generazioni che hanno diritto a un nuovo ospedale concepito in modo da favorire l’efficienza gestionale e soprattutto l’efficacia terapeutica, permettendo anche sviluppi e trasformazioni correlate all’evoluzione della medicina.
In merito al “Referendum” (o meglio alla raccolta firme) le ricordo che Tavolazzi è stato “bocciato” non solo dalle forze politiche di destra e sinistra, ma dallo stesso Ordine dei Medici e dai primari del Settore poiché le sue ragioni non hanno fondamento sanitario.
A chi chiede l’ospedale con il pronto soccorso in città ricordo quanto stabilisce la Legge 405/2001: 4 posti letto ogni mille abitanti, che vorrebbe dire per l’ospedale di Ferrara solo 540 letti. Invece, come ospedale di riferimento provinciale, la nuova struttura potrà avere 860 posti.
Comprenderà come non sia possibile avere, a poca distanza tra loro, due ospedali moderni duplicando (oltre ai costi) professionalità ed attrezzature: le esigenze della medicina ospedaliera moderna impongono la concentrazione in pochi nodi strategici di tutte le tecnologie e competenze necessarie ad assicurare prestazioni di massima qualità e sicurezza.
Per dare risposte ai cittadini della città verranno mantenuti nell’attuale Sant’Anna la maggior parte delle attività di assistenza specialistica, che già vedono centinaia di migliaia di accessi ogni anno.
Le Aziende e le istituzioni sono impegnate a realizzare in Corso Giovecca una struttura sociosanitaria chiamata Casa della Salute che garantisca la continuità assistenziale nelle 24 ore 7 giorni su 7; assicuri un punto unico di accesso ai cittadini (punto di accoglienza), per la prima valutazione del bisogno, la presa in carico e l’orientamento ai servizi; rafforzi l’integrazione con l’ospedale soprattutto in relazione alle dimissioni protette e alla cura di alcune patologie croniche e complesse.
Come vede il S. Anna non chiuderà, continuerà a rappresentare un punto di riferimento per la città e a fornire quei servizi che daranno le risposte più immediate ai bisogni dei ferraresi. Il Nuovo Ospedale invece avrà le specializzazioni e le eccellenze.
Il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani