Con il senno di poi, chi si sarebbe azzardato a varcare le mura estensi di fronte a un Capodanno con i fiocchi come quello di Ferrara, condito da fuoco e fiamme del suo Castello Estense?
Gorilla nella nebbia
Un’apparizione ha squarciato il velo di nebbia novembrino che avvolge con caparbia frequenza Ferrara. Di fronte al Brico Center si è palesata una squadra di Greenpeace a sventolare il vessillo della guerriglia ecologica
L’ospedale di coma
Una lettura illuminante. È bastato un semplice lapsus per chiarire il significato oscuro di tanti fatti che passano sotto il cielo autunnale di Ferrara. Nell’agenda delle attività del consiglio comunale viene riportata una interpellanza “in merito al progetto dell’ospedale di coma”
Vietato attraversare sulle nutrie
Da animale reietto, scacciato e cacciato, la nutria ha trovato finalmente il suo momento di gloria. Ora il roditore, terrore di tutti gli argini, paladino dei fontanazzi, spina nel fianco della Forestale si prende il suo meritato applauso dalla platea
Diavolo di una cinematografia ferrarese!
La vita è come un film. A maggior ragione a Ferrara, dove il copione rimane uguale pur rinnovandosi lo stesso. E così, causa il mancato rinnovo del contratto, i dipendenti comunali si affacciano con manifesti e lenzuola ai balconi di Piazza Municipale
Saba e le cameriste: aveva ragione Freud?
L’autore de “Il Canzoniere” ebbe, come è noto, un’esperienza diretta della psicoanalisi e proprio da quest’esperienza trarrà la raccolta ‘Il piccolo Berto’, incentrata sul doloroso distacco dalla nutrice e sulle conseguenze che ha provocato nella vita del giovane Umberto
Un’altra storia italiana da far ‘rizzare i capelli’
Ecco un’altra storia italiana, una di quelle storie ‘da far rizzare i capelli’…Con un blitz da Pantera Rosa, il primo Ministro si è intrufolato nella clinica specialistica del professor Piero Rosati, per un altro trattamento da far impallidire Kojak
Strage di Bologna. La poesia del ricordo
Stazione di Bologna, sala d’attesa, 2 agosto 1980, ore 10.25. Sono passati quasi venticinque anni dall’eccidio della stazione di Bologna e l’“Associazione familiari delle vittime del due agosto” ha voluto ridare alle stampe la silloge dello scrittore e giornalista ferrarese Gian Pietro Testa