Possedeva sostanze dopanti, ma non ha commesso reati
Il tribunale di Ferrara ha assolto un 53enne che venne trovato in possesso di alcune confezioni di anabolizzanti
Mesola. Nessuna ricettazione, nessuna detenzione vietata dalla legge. Un uomo di 53 anni di Mesola è stato assolto dal tribunale di Ferrara per la detenzione di alcuni medicinali usati per il doping.
L’uomo, difeso dall’avvocato Denis Lovison, era accusato di ricettazione per aver acquistato o comunque essersi fatto consegnare nel maggio del 2020 farmaci dopanti da due persone – indagate in un procedimento connesso a Treviso – che non avevano alcun titolo o abilitazione per farlo, senza alcuna prescrizione terapeutica. Era anche accusato per la detenzione ai fini di spaccio di modiche quantità di stupefacenti, tra i quali il ‘Nandrolone’, un derivato del testosterone usato per i suoi effetti anabolizzanti, che permettono la crescita rapida del volume muscolare.
Il giudice dell’udienza preliminare Vartan Giacomelli lo ha assolto in abbreviato per entrambi i capi d’imputazione: per il primo perché il fatto non sussiste, per il secondo perché il fatto non costituisce reato. Anche il pm Fabrizio Valloni aveva chiesto l’assoluzione.
L’imputato, ma questo è emerso anche nell’istruttoria, aveva acquistato e deteneva quelle sostanze al solo scopo di migliorare la sua forma fisica e non ha mai cercato un profitto economico, né ha mai partecipato a competizioni agonistiche nelle quali avvantaggiarsi del doping, eventualità entrambe rilevanti per le ipotesi di reato contestate. Inoltre, come fatto notare dalla difesa, gli inquirenti non hanno mai appurato con analisi specifiche i livelli dei principi attivi nei medicinali sequestrati, alcuni dei quali risultavano scaduti.