Raggiro agli anziani con il trucco dell’anello: arrestati in flagranza
Hanno tentato di raggirare due ultranovantenni, fingendo di essere rimasti in panne e che a bordo ci fosse anche un bimbo malato con necessità di soccorso
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Il mondo del Palio di Ferrara è in lutto per la scomparsa di Laura Scanavini, storica esponente della Contrada San Paolo, venuta a mancare per una grave malattia
Si allarga ancora di più l'inchiesta per lo scandalo al Centro di Procreazione Medicalmente Assistita dell'ospedale di Lagosanto
Spostare il processo da Ferrara a Varese. È la richiesta - già avanzata in indagini preliminari - che la difesa dell'imprenditore ferrarese Andrea Zironi, professionista riconosciuto dal 1989 nel campo della intermediazione e della consulenza nel settore dell'oro fisico da investimento, ha riproposto ieri (venerdì 12 dicembre)
Rintracciato e tratto in arresto un uomo destinatario di un ordine di carcerazione per una pena definitiva pari a 2 anni, 8 mesi e 11 giorni di reclusione
Intercettazioni, il ruolo di primaria importanza a Ferrara di Emmanuel Okenwa, detto Boogye o Bugi, l’estensione territoriale dei Vikings/Arogbaga, il clan della mafia nigeriana al centro del processo che si sta celebrando a Ferrara.
Ieri sul banco dei testimoni il poliziotto Michele Rossini che, rispondendo alle domande del pm Roberto Ceroni, ha dato conto delle conversazioni intercettate tra i membri del gruppo, delineandone la struttura gerarchica.
Da varie conversazioni di Okenwa con altri esponenti del clan, in cui si usa spesso linguaggio ‘criptico’, si capisce anche la dimensione dell’organizzazione, il cui vertice pare risiedere in Inghilterra, ma il cui fulcro sta in Italia. Ad esempio, Emmanuel Albert, detto “Ratty” o “Raska” (coordinator di Padova), afferma, riporta Rossini, che “ci sono più associati in Italia che in tutta Europa”.
L’agente di polizia giudiziaria ha anche parlato di “Ubeba”, ovvero Anthony Odianose Lucky, che a Ferrara era il ‘coordinator’ e che era in particolare una sorta di amministratore dello spaccio di stupefacenti, ricevendo anche i proventi della vendita, con l’aiuto di Junior Musa e Igbinosa Irabor (“Ebo”). Nomi già noti alle cronache ferraresi in quanto tutti coinvolti nel tentato omicidio di Stephen Oboh, il leader del clan rivale degli Eiye, avvenuto in via Olimpia Morata nel famigerato agguato col machete.
Machete ritrovato nascosto a casa proprio di “Bugi” nel corso di un blitz della polizia nel settembre del 2018. Lui, ha spiegato Rossini, “era il punto di riferimento di tutto il gruppo, a cui tutti si rivolgevano per risolvere le problematiche, anche con il ricorso alla violenza”. La sua posizione all’interno del clan emerge ancora più chiara dal fatto che fu lui a opporsi alla nomina di Felix Tuesday, altro nome noto a Ferrara, alla carica di coordinator locale dopo che Ubeba venne arrestato nel corso delle indagini sull’agguato di via Olimpia Morata. In accordo con membri nazionali dei Vikings, gli venne preferito Shaka Abubakar, detto “Chako”.
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